Attenzione cerebrale
L'atto stesso di preparare un movimento oculare verso una particolare direzione causa un'amplificazione dei segnali realtivi a quella zona
Con così tanti stimoli visivi che bombardano i nostri occhi, come possiamo concentrarci su un unico punto, una parola su una pagina o un'espressione facciale? Come filtriamo così bene che gli stimoli in competizione non vengono neppure notati? Una coppia di ricercatori della Princeton University ha mostrato che tutto ciò dipende fortemente dai circuiti cerebrali che controllano i movimenti degli occhi. Tirin Moore e Katherine Armstrong hanno mostrato che questi circuiti cerebrali servono a una doppia funzione: oltre a programmare i movimenti dell'occhio, stimolano l'amplificazione o la soppressione dei segnali che giungono dalla posizione dove l'occhio potrebbe muoversi. La scoperta, descritta sulla rivista "Nature", è la prima a indicare un meccanismo neuronale dietro uno degli aspetti fondamentali dell'attività mentale, l'abilità di dirigere l'attenzione verso una cosa e non un'altra. "Senza un sofisicato meccanismo di regolazione – ha commentato Moore - ci girereremmo verso qualsiasi cosa che si muove. Un organismo che non può filtrare nulla semplicemente non funziona. Sarebbe in uno stato di costante distrazione. Questo lavoro mostra che le reti che controllano i movimenti dell'occhio potrebbero essere un meccanismo di filtro".
In uno studio sui primati, i ricercatori hanno potuto concludere che l'atto stesso di preparare un movimento oculare verso una particolare direzione causa un'amplificazione dei segnali provenienti da quella zona. Questi neuroni dei movimenti oculari agiscono come un controllo del volume in un amplificatore, controllando l'intensità del segnale da una particolare posizione nello spazio, senza alterarne la qualità. Stimolando elettricamente i neuroni, i ricercatori hanno forzato gli animali a spostare l’attenzione da un punto ad un altro, anche in assenza di movimenti oculari.
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