Bonobo mon amour
Alcuni ricercatori della Georgia State University di Atlanta, hanno descritto il caso di un bonobo che sembra aver sviluppato la capacità di parlare, dopo aver trascorso vari anni insieme agli esseri umani. Un rapporto sul caso è stato pubblicato dalla rivista "New Scientist".
Kanzi, un esemplare di bonobo adulto, vive nello zoo dell'università e, come molti altri primati, riesce a comunicare indicando dei simboli. Tuttavia, i ricercatori hanno recentemente notato che l'animale emetteva anche alcuni suoni, mentre interagiva con gli esseri umani. Studiando varie ore di registrazione, Jared Taglialatela e Sue Savage-Rumbaugh hanno identificato suoni distinti sembrano corrispondere a "banana," "grappolo," "succo" e "sì." Anche in diversi contesti, l'animale ha prodotto lo stesso suono. Sebbene i ricercatori hanno ammesso che potrebbe dipendere dallo stato emozionale del bonobo, il suono "sì" è rimasto lo stesso anche quando Kanzi era in stati emozionali diversi.
Alcuni linguisti sostengono che anche la comunicazione simbolica, che molti scimpanzé sono in grado di apprendere, è una forma di linguaggio, ma molti altri sostengono che è necessaria anche una forma di sintassi. [LeScienze]
Il linguaggio dei primati
L'ipotesi è che abbia avuto origine negli antenati comuni a uomo e grandi scimmie
Il cervello di tre grandi primati è dotato di una struttura simile a quella che nel cervello umano è responsabile del linguaggio. La scoperta è stata fatta da due ricercatori, Claudio Cantalupo e William Hopkins, rispettivamente della Emory University e della Georgia State University ad Atlanta, in Georgia, che hanno ripreso immagini di risonanza magnetica di cervelli di scimpanzé, bonobo e gorilla. La scoperta, riferita sulla rivista "Nature", potrebbe significare che l'evoluzione del linguaggio iniziò già negli antenati comuni a esseri umani e grandi scimmie. In particolare, i ricercatori hanno individuato nel cervelli dei primati la cosiddetta area di Brodmann 44, che è parte dell'area di Broca. Si tratta di una regione critica per la parola, più grande nell'emisfero sinistro che in quello destro. La regione sembra talmente sviluppata da aver stupito i ricercatori per non essere stata scoperta prima e perché palesemente, pur possedendola, i primati non parlano. Questo potrebbe dipendere dal grande contributo che negli esseri umani è stato dato dalla gestualità, ma si tratta solo di un'ipotesi (effettivamente, molti studi hanno notato che anche i primati, quando emettono qualche tipo di suono vocale, tendono a muovere la zampa destra...).
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