23 aprile 2004

> [CognitiList]
Il cervello di uomini e donne reagisce diversamente di fronte all'
innamoramento. E' stato scoperto che quando ci si innamora, nel cervello
si attivano le aree dell'energia e dell'euforia, ma mentre per l'uomo si
attivano le zone del cervello legate al desiderio sessuale, il cervello
femminile dà una risposta più romantica.
A rivelarlo è uno studio della Rutgers University di New Brunswick (New
Jersey) durante il quale è stato utilizzato lo scanner cerebrale. E' stato
sottoposto a risonanza magnetica il cervello di 17 giovani mentre venivano
loro mostrate le immagini della persona amata, alternandole a quelle di
conoscenti o amici.
E' stato così scoperto che la reazione cerebrale suscitata dalla visione
dell'immagine della persona di cui si è innamorati è collegata
all'attivazione del nucleo caudato destro e dell'area ventrale tegmentale
destra, e alla produzione di alti livelli di dopamina. La dopamina è una
sostanza chimica cerebrale che produce sensazioni di soddisfazione e
piacere. Elevati livelli di dopamina sono infatti collegati a una maggiore
energia, motivazione a raggiungere un obiettivo ed euforia. Di fronte
all'immagine dell'amato, inoltre pare si accenda, secondo i ricercatori,
anche l'area cerebrale attivata quando si mangia la cioccolata.
Se però nelle donne ad attivarsi sono i punti che scatenano emozione,
desiderio e attenzione, nella maggior parte degli uomini 'fotografati'
l'attivita' e' concentrata anche nelle aree che elaborano le immagini,
comprese alcune legate al desiderio sessuale.
Affascinanti soprattutto dal punto di vista dell'evoluzione della specie
umana, sono le spiegazioni date al fenomeno date dai ricercatori.
Secondo Helen Fisher della Rutgers University '' l'amore romantico è una
forma evoluta di uno dei tre collegamenti primari cerebrali mirati alla
riproduzione nei mammiferi - L'impulso sessuale si e' evoluto per motivare
i singoli a cercare un partner compatibile. L'attrazione, 'antenata'
dell'amore romantico, si e' sviluppata per permetterci di scegliere
compagni adatti, mentre il meccanismo cerebrale si e' evoluto per
consentirci di restare con un compagno abbastanza a lungo per allevare la
prole e consentire, cosi', la sopravvivenza della specie''. L'intenzione
dei ricercatori è ora quella di condurre uno studio su persone separatesi
di recente, per capire cosa accade al loro cervello.


UN CONTRIBUTO DI G.LIOTTI:
Grazie per la mail e l'informazione. C'è però un' idea inaccurata nello
studio riassunto, e riguarda il legame fra dopamina e soddisfazione. Non
sembra sia così: il sistema dopaminergico è legato all'attivazione del
"cercare" (curiosità, bramosia, desiderio INAPPAGATO, aspettativa intensa,
senso soggettivo di energia), non del "consumare".
L'appagamento, la soddisfazione, il piacere e la gioia mettono piuttosto
fine all'attività dopaminergica, e sembrano legati all'attivazione degli
oppioidi endogeni.
(Si veda Panksepp, "Affective neuroscience", 1998).
Spesso i ricercatori, anche famosi come la Fisher, dimostrano quanto sia
comune il difetto che penso tutti abbiamo: studiare poco e meditare poco le
sottigliezze delle emozioni, e quindi scambiare, ad esempio, il piacere
anticipato che c'è nella bramosia con il piacere dell'appagamento. Oppure la
colpa con la vergogna, o la tristezza della sconfitta con quella, assai
diversa, della perdita. Siamo tutti alexitimici, e delle nostre emozioni
capiamo poco davvero.
Un cordiale e grato saluto,
Giovanni Liotti

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