11 ottobre 2004

Il magazzino della memoria

Nuovi indizi sulla potenziazione a lungo termine
Come le informazioni vengano custodite nel sistema nervoso, un aspetto chiave della memoria e dell'apprendimento, è uno degli argomenti più dibattuti nel campo delle neuroscienze. Una nuova ricerca condotta alla Brown University di Providence e alla Duke University di Durham, pubblicata sulla rivista "Science", rivela importanti dettagli sui cambiamenti cellulari che si verificano quando le esperienze si trasformano in ricordi.Questo processo è chiamato potenziazione a lungo termine (LTP). Quando avviene la LTP nell'ippocampo, due regioni ricurve che fiancheggiano il centro del cervello, si verificano alcuni cambiamenti nelle sinapsi: le connessioni fra i neuroni diventano più forti in seguito a una ripetuta stimolazione. La maggior robustezza sinaptica può durare per alcune ore, o persino giorni, e si ritiene che costituisca la base cellulare della memoria.I recettori AMPA sulla membrana dei neuroni che ricevono le informazioni, noti come cellule post-sinaptiche, agiscono come porte che si aprono in risposta ai messaggi chimici provenienti dai neuroni vicini. Durante la LTP, compaiono altri recettori AMPA che aumentano la forza sinaptica. Ma da dove provengono questi recettori extra?Il neurobiologo Michael Ehlers e colleghi hanno ipotizzato che gli endosomi, compartimenti legati alla membrana all'interno dei neuroni, possano custodire una riserva di questi recettori. Per mettere alla prova la teoria, rivelatasi esatta, gli scienziati hanno iniettato proteine mutanti nei neuroni ippocampali di alcuni topi. Quando i neuroni sono stimolati, i recettori aggiuntivi abbandonano gli endosomi e raggiungono la membrana plasmatica per migliorare la capacità di ricezione delle informazioni che costituiscono i ricordi.

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