20 febbraio 2006

Un appello per la scienza italiana

Sottolineando alcuni principi fondamentali che regolano lo sviluppo dei Paesi moderni, l'Osservatorio sulla ricerca apre un confronto con le forze politiche e l'opinione pubblica
Importanza della ricerca e libertà di ricerca, diritti e doveri dei ricercatori, sistemi di valutazione espressi dalla comunità scientifica internazionale, finanziamenti, ruolo della politica e dell'imprenditoria privata: sono questi alcuni dei punti indicati dall'Osservatorio sulla ricerca come i cardini fondamentali per rilanciare il valore della conoscenza nel nostro Paese. In tutto il mondo, sottolineano i promotori dell'inziativa, cresce la consapevolezza della conoscenza come fattore determinante, come ricchezza peculiare, come elemento discriminante per l'evoluzione positiva delle comunità civili e delle economie. Si parla ormai diffusamente di "società della conoscenza", proprio per evidenziare come la conoscenza sia un nuovo elemento di ricchezza, immateriale ma determinante per accrescere la soddisfazione tanto dei bisogni materiali (beni economici, ma anche ricadute sulla salute, l'ambiente, l'integrazione sociale, i servizi e la qualita' dei consumi) che di quelli immateriali (cultura, comprensione del mondo, degli altri, di se stessi). Se l'Europa ha raccolto nel 2000 la sfida verso la società della conoscenza, sottolineando l'importanza di investire nella ricerca per rinnovare la competitività e la capacità di innovazione di tutto il sistema socio-economico, l'Italia tarda a impegnarsi su questo fronte, pur concordando in apparenza – in tutte le sue classi dirigenti e senza distinzione di appartenenza politica – nelle dichiarazioni di facciata. Per leggere integralmente il documento e aderire all'iniziativa, già sottoscritta da scienziati di grande rilievo nel panorama nazionale, è sufficiente collegarsi al sito dell'Osservatorio sulla ricerca.

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