3 febbraio 2009

coccole

Coccole per l'intelligenza

Uno studio sui piccoli di scimpanzé conferma l'importanza delle prime cure parentali sullo sviluppo delle capacità cognitive e affettive dei piccoli

Un sovrappiù di attenzioni parentali ai piccoli di scimpanzé permette a essi uno sviluppo cognitivo che, fino ai nove mesi, è adiritura superiore a quello che si ha nei neonati umani. Lo afferma una ricerca pubblicata sulla rivista "Developmental Psychobiology" e condotta da Kim Bard e collaboratori del Centre for the Study of Emotion dell'Università di Portsmouth.

Col passare del tempo i piccoli della nostra specie prendono decisamente il sopravvento, ma questo studio, che è il primo a esaminare comparativamente gli effetti di differenti tipi di cure parentali sulle capacità cognitive di piccoli di scimpanzé, segnala con particolare enfasi l'importanza delle prime cure parentali.

"Il sistema di attaccamento dei piccoli di scimpanzé appare sorprendentemente simile a quello dei piccoli della nostra specie. Le prime esperienze relative a una risposta parentale calda o a una deprivazione hanno un impatto drammatico sugli esiti affettivi e cognitivi sia nello scimpanzé sia nell'uomo".

La Bard ha studiato 46 scimpanzé presenti nella Great Ape Nursery dello Yerkes National Primate Research Centre di Atlanta, negli Stati Uniti. Gli scimpanzé si trovavano nella nursery perché l'atteggiamento delle madri era talmente inadeguato da metterne a repentaglio la sopravvivenza.

Nello studio - che conferma e amplia, in positivo, i risulatti dei fondamentali (e angioscianti) studi degli anni cinquanta di Harry F. e Margaret K. Harlow sugli effetti della deprivazione affettiva - a una parte di questi scimpanzé è stata fornita, oltre al normale accudimento garantito dal centro, un sovrappiù di venti ore settimanali di cure durante le quali gli addetti alimentavano, giocavano, facevano del grooming e interagivano con i piccoli, facendo particolare attenzione al loro benessere emotivo e comunicativo.

"Questi piccoli erano meno stressati, avevano rapporti più tranquilli con gli addetti, non manifestavano i movimenti e comportamenti stereotipati che si possono altrimenti riscontrare, e inoltre erano intellettualmente più avanzati rispetto a quelli che avevano ricevuto le cure istituzionali standard", osserva la Bard.

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