Anche le persone dotate di una memoria autobiografica
eccezionale sono soggette alla creazione di falsi ricordi. Anzi, quando
l'evento da ricordare è circondato da stimoli di informazione
mistificanti, le distorsioni della memoria sono molto più frequenti in
questi soggetti che in quelli normodotati (LeScienze)
Avere una memoria da Pico della Mirandola non
evita di cadere vittima di falsi ricordi, anzi: una memoria di ferro
rende addirittura più inclini a distorcere i ricordi. A questa
conclusione è arrivata una ricerca pubblicata sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”
in cui un gruppo di psicologi e neuroscienziati dell'Università della
California a Irvine ha studiato un gruppo di soggetti dotati di una
memoria autobiografica molto superiore al normale.
Precedenti studi hanno mostrato che l'affidabilità della memoria di queste persone – che ricordano i dettagli più insignificanti degli eventi quotidiani della loro vita, fin dall'infanzia, e spesso anche il giorno della settimana in cui sono avvenuti – è solitamente molto elevata, dato che le loro affermazioni si sono rivelate corrette nel 97 per cento dei casi in cui era possibile controllarle.
Precedenti studi hanno mostrato che l'affidabilità della memoria di queste persone – che ricordano i dettagli più insignificanti degli eventi quotidiani della loro vita, fin dall'infanzia, e spesso anche il giorno della settimana in cui sono avvenuti – è solitamente molto elevata, dato che le loro affermazioni si sono rivelate corrette nel 97 per cento dei casi in cui era possibile controllarle.
Lawrence
Patihis e colleghi hanno messo a confronto le prestazioni di 20
soggetti dotati di capacità mnemonica superiore con quelle di 38
volontari con una memoria media, sottoponendoli a esercizi mnemonici
come i test di identificazione e riconoscimento di parole viste per
brevi istanti, o la descrizione di fotografie o video che ritraggono un
crimine.
In alcuni di questi esercizi i ricercatori fornivano inoltre surrettiziamente informazioni che non erano presenti nelle immagini, per controllare se e quante di esse sarebbero state poi "ricordate" dal soggetto. Un altro test controllava infine la formazione di ricordi di eventi mai avvenuti, come la visione di filmati, in realtà inesistenti.
Dall'analisi dei risultati è apparso che le prestazioni dei soggetti dotati di memoria eccezionale erano superiori a quelle dei soggetti normali nei compiti in
In alcuni di questi esercizi i ricercatori fornivano inoltre surrettiziamente informazioni che non erano presenti nelle immagini, per controllare se e quante di esse sarebbero state poi "ricordate" dal soggetto. Un altro test controllava infine la formazione di ricordi di eventi mai avvenuti, come la visione di filmati, in realtà inesistenti.
Dall'analisi dei risultati è apparso che le prestazioni dei soggetti dotati di memoria eccezionale erano superiori a quelle dei soggetti normali nei compiti in
cui i ricercatori non avevano introdotto stimoli fuorvianti,
pressoché uguali di fronte al tentativo di far ricordare eventi mai
avvenuti, ma addirittura peggiori di quelle dei normodotati quando lo
stimolo da ricordare era corredato da elementi di disinformazione. "E'
un paradosso affascinante”, ha osservato Patihis. “In assenza di
disinformazione, hanno una memoria autobiografica dettagliata e quasi
perfetta, ma sono vulnerabili alle distorsioni non meno di chiunque
altro."
Ciò potrebbe essere spiegato – concludono i ricercatori - dal fatto che questi soggetti ricostruiscono i ricordi attraverso associazioni di idee e stimoli, associazioni che però incorporano facilmente gli elementi di disinformazione a cui si è stati esposti.
Ciò potrebbe essere spiegato – concludono i ricercatori - dal fatto che questi soggetti ricostruiscono i ricordi attraverso associazioni di idee e stimoli, associazioni che però incorporano facilmente gli elementi di disinformazione a cui si è stati esposti.
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