“Che gli uccelli dell’ansia e della
preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma
potete evitare che vi costruiscano un nido”
PROVERBIO CINESE
Arriva proprio dalla Cina, nel dicembre 2019, la pandemia Covid-19.
Le pandemie sono una delle principali minacce per la salute mondiale
(OMS,2019); tra le questioni di rilevanza clinica e di salute pubblica
rientrano anche i disagi emotivi, a volte veri e propri disturbi
psichiatrici, associati all’ infezione minacciata o effettiva. Quando
arriva effettivamente la pandemia l’ansia per la salute si diffonde ed
alcune persone possono diventare così ansiose da sperimentare livelli
clinicamente significativi di angoscia, evitamento e compromissione
funzionale, fino a richiedere un trattamento per il loro disturbo
emotivo (Wheaton et al.,2012). La letteratura scientifica parla di un 6%
della popolazione che mediamente soffre di ansia per la salute; in
questa cifra rientrano i soggetti che sviluppano disturbi psichiatrici
come il Disturbo d’ansia per le malattie (Ipocondria), il Disturbo da
sintomi somatici e il Disturbo di conversione, riportati nel il DSM V
all’interno della categoria dei Disturbi da sintomi somatici e disturbi
correlati (APA, 2014). Queste cifre possono salire, in questo momento
critico, in cui più persone possono sentirsi maggiormente in difficoltà a
gestire la preoccupazione per la salute.
L’ansia è in generale un emozione caratterizzata da tensione,
preoccupazioni e reazioni fisiche (tensione muscolare, aumento della
frequenza cardiaca, sudorazione, fiato corto, confusione mentale,
etc..), che l’essere umano prova quando percepisce la minaccia che si
verifichi un evento avverso.
Quando si parla nello specifico di ansia per la salute ci si riferisce alla tendenza ad allarmarsi rispetto a stimoli legati alla malattie
inclusi, ma non limitati, a quelli correlati a malattie infettive
(Abramowitz & Braddock,2011; Taylor & Asmundson, 2004). Come
ogni altra forma d’ansia, essa ha una funzione adattiva rispetto
all’esigenza di proteggere la nostra salute, in quanto ci permette di
valutare alcuni segnali corporei di malattia, allorquando si rende
necessario e di preoccuparci di non esporci a rischi reali di ammalarsi;
è fisiologico, adesso che siamo tutti soggetti al rischio dovuto alla
pandemia, che i livelli di ansia per la salute aumentino al fine di
renderci più attenti ad alcuni sintomi fisici (es: la tosse e la febbre)
ed ad evitare comportamenti che favoriscono il contagio. In alcuni
soggetti l’ansia per la salute diviene però inappropriata, eccessiva e
talvolta, come vedremo, assolutamente controproducente.
L’intensità dell’ansia per la salute varia infatti su un continuum di
intensità che va da lieve a grave, sino a diventare assai invalidante,
andando ad impattare negativamente sulle relazioni, sull’attività
lavorativa, sulla qualità della vita. Eccessiva o ingiustificata ansia
per la propria salute, anche e soprattutto sproporzionata rispetto al
proprio oggettivo stato di salute, possono essere allarmati da tutti i
tipi di minacce per la salute percepite e sopravvalutare la probabilità
di ammalarsi (Hedmanet al, 2016; Taylor & Asmundson, 2004; Wheaton
et al., 2010).
Ciò può condurre ad una maggiore richiesta di consulenza sanitaria
e/o ad una maggiore visita degli ambulatori o dei servizi sanitari
predisposti, incrementando l’effettivo rischio di contagio e impegnando i
sanitari, già sovraccarichi di ingente lavoro. Di contro, le persone
con livelli troppo bassi di ansia per la salute, proprio per la loro
mancanza di preoccupazione per il rischio sanitario, possono sentirsi
spinti a trascurare necessarie precauzioni igieniche da prendere o a non
tener conto della distanza sociale raccomandata, a rinunciare più
difficilmente all’abitudine di uscire di casa anche fuori dalle
necessarie incombenze (Goodwin et al., 2009; Jones & Salathe, 2009;
Rubin et al., 2009; Wong & Sam, 2011; Williams et al, 2015
FATTORI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI
I modelli Cognitivo-Comportamentali hanno messo in evidenza alcuni
fattori che giocano un ruolo importante nel modulare il livello
dell’ansia per la salute durante la pandemia. I principali fattori
cognitivi e comportamentali coinvolti risultano essere:
- Interpretazione errata di sensazioni che sentiamo nel nostro corpo: Tra le sensazioni e i segni corporei che sono più soggetti ad essere male interpretati, perciò collegati più spesso all’innalzamento dell’ansia per la salute, troviamo le sensazioni corporee che possono essere o meno indicatori di malattia (es. fatica, dolori muscolari, etc.).
- Credenze Circa La Salute E La Malattia: L’interpretazione di stimoli legati alla salute come segnali di pericolo sono influenzati anche dai ricordi di esperienza passata (es: “quando mi fanno male i muscoli di solito mi sto ammalando”).
- Intolleranza dell’incertezza: Le pandemie sono associate ad un alto livello di incertezza (come ci si infetta, quali persone possono essere più a rischio di infezione, quali materiali o oggetti possono trasmettere il virus, i tassi di mortalità, etc.). L’ansia per la salute viene aumentata anche dal bisogno di certezza: nell’intento di fugare ogni dubbio, anche piccolo, si può indulgere eccessivamente in vari tipi di controlli (su sé stessi, sugli altri, sugli ambienti domestici, sulle informazioni diffuse dai social networks, etc.) e di richieste di rassicurazione. (Shihata et al., 2016). Nel periodo di pandemia di influenza SUINA del 2009, ad esempio, le persone con alto grado di intolleranza all’incertezza, svilupparono un’ansia rispetto al virus così elevata da trovarsi totalmente assorbiti dai pensieri sulle innumerevoli possibilità di morire per influenza (Taha et al., 2014).
- Sovrastima della minaccia: quando si è balìa dell’ansia per la salute si tende a sovrastimare le conseguenze e la probabilità di ammalarsi, finendo per andare ad alimentare un’idea di sé stessi come particolarmente fragili e vulnerabili. (Frost & Steketee, 2002; Moritz & Paul, 2009)
- Attenzione Selettiva. I processi attentivi sono importanti fattori cognitivi per la modulazione dell’ansia per la salute (Norris & Marcus, 2014; Withfort et al., 2014). Quando l’ansia per la salute si intensifica, individuo può diventare ipervigile ed ipersensibile a qualsiasi perturbazione benigna che avviene nel proprio corpo (ad esempio focalizzando l’attenzione sul proprio respiro poiché credono di poter avere la polmonite); questa attenzione selettiva va però ad incrementare la probabilità di rilevare cambiamenti o sensazioni, talvolta amplificandole.
- Esperienze di apprendimento: soffermarsi su ricordi di esperienze personali con situazioni di malattia (es. ospedalizzazione da bambini) possono indurre le persone a credere che la loro è una salute fragile (Taylor & Asmundson, 2004).
- Comportamenti Maladattivi:
– Ricerca di trattamenti inappropriati:
Alcune persone credono infatti di aver bisogno di medicinali che riducono dei sintomi (es. la tosse), ma ciò può essere insufficiente se le malattie sottostanti necessitano di essere trattate (Leventhal et al., 2016)
Alcune persone credono infatti di aver bisogno di medicinali che riducono dei sintomi (es. la tosse), ma ciò può essere insufficiente se le malattie sottostanti necessitano di essere trattate (Leventhal et al., 2016)
– Un comportamento disfunzionale rispetto agli ambienti clinici:
considerare i presidi medici come fonte di malattie anziché come risorse, può spingere non recarvisi affatto anche se si ha bisogno di cure specialistiche.
considerare i presidi medici come fonte di malattie anziché come risorse, può spingere non recarvisi affatto anche se si ha bisogno di cure specialistiche.
– Comportamenti maladattivi per tenersi al sicuro:
lavarsi le mani in modo insistente e ripetuto, investire una grande quantità di tempo e di prodotti per la disinfezione della casa, può compromettere molte aree della vita, come ad esempio la capacità lavorativa, e creare veri e propri danni fisici al soggetto stesso.
lavarsi le mani in modo insistente e ripetuto, investire una grande quantità di tempo e di prodotti per la disinfezione della casa, può compromettere molte aree della vita, come ad esempio la capacità lavorativa, e creare veri e propri danni fisici al soggetto stesso.
L’ evitamento o la rimozione delle percepite fonti di infezione
possono persino estendersi agli animali e un esempio può essere ciò che è
avvenuto in Cina durante l’epidemia di SARS del 2003, quando ci sono
state notizie diffuse di cani e gatti domestici abbandonati o talvolta
brutalmente uccisi a causa del timore di poter essere infettati da essi
(Epstein, 2003).
– Eccessiva e spesso maldestra ricerca di rassicurazioni:
la ricerca insistente di rassicurazioni da parte dei medici non solo va a creare un onere inutile sul sistema sanitario, ma finisce per perpetuare ed incrementare l’ansia per la salute. Un eccessivo ricorso a pareri medici aumenta il rischio di incappare in informazioni contrastanti o di suggerimenti medici iatrogeni, nonché di rinforzare l’idea che la propria salute sia a rischio (Taylor & Asmundson, 2004; Salkowvskis & Warwick, 2001). La ricerca di rassicurazioni può divenire una vera e propria cyberchondria, che si manifesta con persistenti ricerca in rete di informazioni mediche; questo fenomeno ha l’effetto incrementare allarmismi, reperimento di false informazioni sulle malattie, confusive e conflittuali avvertenze mediche (Mathes et al., 2018; Taylor & Asmundson, 2004).
la ricerca insistente di rassicurazioni da parte dei medici non solo va a creare un onere inutile sul sistema sanitario, ma finisce per perpetuare ed incrementare l’ansia per la salute. Un eccessivo ricorso a pareri medici aumenta il rischio di incappare in informazioni contrastanti o di suggerimenti medici iatrogeni, nonché di rinforzare l’idea che la propria salute sia a rischio (Taylor & Asmundson, 2004; Salkowvskis & Warwick, 2001). La ricerca di rassicurazioni può divenire una vera e propria cyberchondria, che si manifesta con persistenti ricerca in rete di informazioni mediche; questo fenomeno ha l’effetto incrementare allarmismi, reperimento di false informazioni sulle malattie, confusive e conflittuali avvertenze mediche (Mathes et al., 2018; Taylor & Asmundson, 2004).
AFFRONTARE L’ANSIA PER LA SALUTE
Studi controllati e randomizzati hanno dimostrato l’efficacia
dell’intervento Cognitivo Comportamentale per pazienti che soffrono di
elevata ansia per la salute (Cooper et al. , 2017; Taylor et al., 2005);
la CBT è infatti considerato attualmente il trattamento di prima scelta
(Tyrer & Tyrer, 2018; Taylor & Asmundson, 2017).
Sono disponibili opuscoli che si basano sul trattamento CBT,
all’interno dei quali sono contenute informazioni relative all’ansia per
la salute e vari tipi di suggerimenti ed esercizi che le persone
possono fare per ridurre questa ansia (vedi, ad esempio, Asmundson &
Taylor, 2005).
Riportiamo di seguito alcune indicazioni utili per una migliore
gestione dell’ansia per la salute in questo periodo particolarmente
difficile:
- Durante il tempo dalla pandemia è molto importante che le persone siano capaci di accettare e tollerare l’incertezza della situazione.
- Non seguire minuto dopo minuto lo sviluppo della pandemia nel mondo e in Italia. Una costante attenzione del pensiero sul Covid-19 provoca solo aumento dell’ansia. E’ normale parlarne con i familiari e gli amici, ma non parlare solo e sempre di questo.
- Evitare di iscriversi a gruppi creati sul web che riuniscono le persone fortemente in ansia per il virus: ricercare il contatto con persone che mostrano l’ansia di ammalarsi non sarà di aiuto ma, al contrario, aumenterà l’apprensione e aggiungerà informazioni confusive.
- Usare consapevolmente le fonti di informazione. Sono purtroppo molto diffusi luoghi comuni, fake news e convinzioni assai imprecise che le persone fano circolare in rete.
- E’ possibile in questo momento avvertire di fatto dei reali segnali fisici (sudorazione, dolore muscolare, oppressione al petto, ecc.), spesso dovuti alla situazione stressante in cui ci troviamo, tuttavia è importante ridurre la tendenza ad interpretare questi sintomi fisici come segnali di aver contratto la malattia.
- E’ importante investire il maggior tempo a disposizione dedicandosi a sé stessi, ai propri interessi, alla crescita personale.
- Programmare la propria giornata, mantenendo regolari ritmi del sonno, dei pasti, delle attività di lavoro e/o studio.
- Individuare uno spazio in casa in cui potersi rilassare (ascoltando musica o magari praticando tecniche di rilassamento, disponibili anche su Youtube).
- Seguire le indicazioni suggerite dal Ministero della Salute (uscire solo per lavoro o per situazioni di necessità, mantenere la distanza sociale suggerita, indossare mascherina e guanti fuori casa, fare esercizio fisico presso la propria abitazione, mantenere uno stile di vita regolare, etc.).
- Rivolgersi al medico solo se compaiono sintomi duraturi compatibili con quelli diffusi da fonti accreditate.
Francesca Batacchioli
psicoterapia-cognitiva.it
psicoterapia-cognitiva.it
Bibliografia:
- Asmundson, G.J.G., Taylor, S. (2016). La paura delle malattie: affrontare e superare l’ansia per la salute e l’ipocondria. Eclipsi Editore.
- American Psychiatric Association (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5. Raffaello Cortina Editore. Milano.
- Cooper K., Gregory J.D., Walker I., Lambe S., Salkovskis P.M. (2017). Cognitive behavior therapy for health anxiety: a systematic review and meta-analysis. Behavioural Cognitive Psychotherapy. 45 (2): 110-123.
- Taylor, S., Asmundson, G. J., & Coons, M. J. (2005). Current directions in the treatment of hypochondriasis. Journal of Cognitive Psychotherapy, 19(3), 285-304.
- Taylor,S. (2019). The Psychology of Pandemics: Preparing for the Next Global Outbreak of Infectious Disease. Scholars Publishing. Cambridge.
- http://www.psicoterapia-cognitiva.it/non-sto-bene-avro-qualcosa-di-grave/
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