28 aprile 2020

Ridono gli Hikikomori, sono piu' abituati

"Con i ragazzi hikikomori in questi giorni mi sono fatto le risate piu' belle. Loro ridono come pazzi all'idea di essere i più abituati a questo stato di cose in cui ci troviamo, e hanno ragione. Per cui ho voluto ironizzare su questo con loro. E non ho trovato aggravamenti". A dirlo è Federico Tonioni, psichiatra e responsabile dell'area dipendenze e dell'ambulatorio per la psicopatologia web-mediata del Policlinico Gemelli di Roma.

A detta dell'esperto, infatti, non c'è aggravamento negli adolescenti con questa problematica, mentre "maggior dispiacere e malessere accompagna, invece, gli adolescenti innamorati, che sono in gran difficoltà". La loro, "non e' una separazione ma una vera e propria lacerazione, una mutilazione relazionale. Per fortuna ci sono Skype e le chat", ma la condizione dei 'teen' innamorati "è difficile e anche poco naturale a mio parere- riflette l'esperto- Gli innamorati hanno una relazione funzionale tra loro e soprattutto nel primo periodo diventano un tutt'uno. Per loro, che adesso non possono frequentarsi, ho provato un dispiacere personale". Ciononostante, lo psichiatra rileva proprio in loro, gli adolescenti, "un maggior senso di responsabilità e capacità di attesa. Anche rispetto a certi adulti che invece non si rassegnano a questo. Me compreso", ammette.

Tra le altre psicopatologie web-mediate, c'è poi anche la compulsività legata allo shopping. Gli acquisti online sono tanti in queste settimane e se, da un lato, "Amazon e questo genere di piattaforme cercano di limitare le consegne soprattutto a beni primari", dall'altro "dobbiamo cercare di non essere compulsivi". Occore tornare, a detta di Tonioni, "a porci il problema di avere capacità di attendere, elemento fondamentale che separa il desiderio dalla compulsione", spiega lo psichiatra. Dividere "il desiderio di qualcosa e l'attesa di questo, dal pretenderla subito" è necessario. I bisogni, infatti, "comportano quasi sempre una soddisfazione immediata, basti pensare alle poppate dei bambini. Un bambino non può attenderla a lungo, anzi bisogna essere tempestivi". Oggi, però, è sempre piu' evidente "la tentazione alla compulsione per soddisfare i bisogni, perché abbiamo spazi vuoti, abbiamo più contatti con il vuoto e va riempito subito".

Il monito dello psichiatra, dunque, è quello di "imparare a riprenderci la possibilità di aspettare, attendere. Ogni cosa fatta 'compulsivamente' in realtà non ci soddisfa, similmente al cibo per una persona bulimica". In quel caso "si mangia per colmare il vuoto non per soddisfare il bisogno di fame".

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia. Roma, 28 apr.)

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