Chi frequenta una persona cosiddetta borderline, ha la sensazione di stare con due persone diverse, che si alternano all’improvviso e in modo imprevedibile. In un certo senso è come se il partner borderline impazzisse improvvisamente e diventasse un’altra persona: arrabbiata, maligna, intollerante e sempre pronta a rinfacciare le mancanze altrui, mentre prima era una persona disponibile ed empatica.
La patologia borderline comporta una difficoltà di regolazione delle emozioni, in particolare di quelle negative. È come se il soggetto con questo disturbo fosse senza pelle. Ogni esperienza viene vissuta in maniera amplificata e con una intensità emotiva al di là del normale livello di sopportazione.
Per esempio, una piccola disattenzione da parte del partner viene percepita come un abbandono devastante, in grado di generare forti sentimenti negativi.
Nel disturbo borderline c’è anche una tendenza all’agito che causa molti problemi con il prossimo. La tendenza all’agito, che altro non è se non un’azione impulsiva determinata dalla presenza di una emozione intollerabile, è uno strumento che il borderline utilizza per potersi calmare e per gestire uno stato emotivo che altrimenti sarebbe insopportabile.
Il paradosso del vissuto borderline è riconducibile alla seguente espressione: “Mi ami e quindi io ti odio”. Questo è uno dei vissuti più frustranti che si incontrano nelle relazioni con il borderline, il quale ricambia l’amore che riceve, con odio e svalutazione.
Questa esperienza è molto diffusa in alcune coppie: ricambiare l’affetto attraverso comportamenti maligni e svalutanti. In un rapporto con una persona che soffre della sindrome di personalità borderline queste dinamiche sono comuni, eppure rinunciare a questo rapporto così sofferto può essere molto difficile. La fine di una relazione problematica può lasciare delle ferite che possono necessitare di un tempo molto lungo per potersi rimarginare.
Ci si può sentire devastati dalla fine della relazione, non riuscendo ad accettare come quella che un tempo sembrava essere una grande storia di amore possa finire in modo tanto paradossale e inconcepibile. Il partner che fino al giorno prima si amava, diventa inspiegabilmente pieno di risentimento e comincia a distaccarsi emotivamente e a distruggere tutto ciò che si era creato fino a quel momento.
Il mondo interno del borderline è caratterizzato da sentimenti cronici di vuoto, di inutilità e di depressione. Ed è proprio questa dimensione a caratterizzare il fulcro della sua sofferenza. La maggior parte dei suoi comportamenti sono filtrati da questo modo di sentire. A livello inconscio il borderline si ritiene indegno di amore o di possedere cose o relazioni nutrienti nella sua vita. Anche per questo motivo diventa autodistruttivo e ferisce chi lo ama. Dunque distrugge tutto quello che di bello può capitargli.
All’interno della relazione con un soggetto borderline si possono notare sbalzi di umore e improvvisi cambi di opinione. Ciò può essere visto in termini negativi da una persona esterna, come segno di ipocrisia o di falsità. Ad una lettura superficiale può sembrare effettivamente così, ma chi soffre di un disturbo borderline vive una sofferenza profonda e inavvicinabile.
A livello prettamente psicologico si può affermare che l’Io del borderline sia fragile e poco integrato. È inconsapevole delle sue incoerenze e delle contraddizioni del suo comportamento, che dipendono dal vissuto di vuoto cronico e dall’incapacità di riflettere su se stessi. Se viene messo davanti alle sue contraddizioni, il borderline reagisce banalizzando oppure adottando un comportamento aggressivo: di svalutazione o di rabbia. Questo accade perché le critiche vengono percepite come attacchi devastanti e in grado di destrutturare le fondamenta della sua identità e della sua autostima.
La vita del borderline è caratterizzata da una profonda instabilità, che si traduce in un percorso contraddistinto da continui alti e bassi e da frequenti cambiamenti in ambito lavorativo, amicale e affettivo. Le persone con questa problematica iniziano numerosi progetti con intenso entusiasmo, per poi abbandonare alla prima difficoltà.
Inoltre se siamo in presenza di un disturbo borderline di personalità, questo non si manifesta soltanto all’interno della coppia. Esso è pervasivo. Ciò vuol dire che si manifesta nella maggior parte delle situazioni, non solo con il partner, ma anche con i colleghi, i vicini di casa, i familiari o gli amici, anche se la parte peggiore emergerà nella relazione intima.
Per sintetizzare e concludere, il disturbo borderline è il disturbo della relazione: se mi avvicino emotivamente ad una persona amata, mi spavento e mi allontano. Ma se la distanza è troppa devo colmarla cercando di avvicinarmi nuovamente.
Non c’è una giusta misura. Il disturbo borderline è la sofferenza di non poter stare, dell’essere costretti a muoversi avanti e indietro, verso una meta amata e odiata. È come camminare su una superficie che scotta e brucia profondamente il proprio mondo interno.
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