Bigoressia e ortoressia
Le due forme più evidenti di questo nuovo genere di patologie alimentari sono l'ortoressia, vera ossessione per i cibi "giusti", magari scarsi e privi dell'essenziale, e la bigoressia, altra ossessione per il fisico "big" da body-building, che si traduce in dieta troppo carnea e nel ricorso a farmaci anabolizzanti. «Le forme lievi guariscono in gran parte con la crescita, quando colpiscono gli adolescenti» spiega il dottor Antonio Ciocca, psichiatra del policlinico Gemelli di Roma e responsabile del day hospital per i disordini alimentari. «Le altre, circa un terzo, sono da curare con la psicoterapia e, nei casi più gravi, con fleboclisi se mancano sostanze nutritive essenziali».
PASTI SELEZIONATI
«Le persone "ortoressiche" sono più preoccupate della purezza del cibo che della salute del corpo e sono spesso a rischio di anoressia» dice Ciocca.
«Possono avere - precisa lo psichiatra - gravi carenze alimentari, di cui non si rendono conto, perché credono di fare una dieta sanissima. Preferiscono ridursi alla fame piuttosto che ingerire alimenti considerati "impuri" e dedicano ore a discutere sull’argomento, acquistano e cucinano i loro cibi con scrupolo rigoroso e, così facendo, non si accorgono di privarsi di sostanze essenziali, come ad esempio le proteine e il calcio, seguendo con la severità più assurda la dieta prescelta, dalla vegetariana alla vegan, dalla macrobiotica ai cibi crudi, fino ai criteri più impensabili e personali».
La preparazione dei pasti è per le persone ortoressiche la preoccupazione massima, fino a costringerle a rinunciare a lavoro e rapporti sociali.
Quanto alla cura di questo disturbo , lo psichiatra Antonio Ciocca spiega: «I farmaci non sono accettati da pazienti di tal genere. Essenziale è piuttosto la psicoterapia, meglio individuale che di gruppo, per la tendenza all’isolamento di questi soggetti». «Da evitare - sottolinea Ciocca - il "braccio di ferro" tra familiari e paziente, per il rischio d'irrigidimenti reciproci. Meglio, quindi, cercare un accordo con la ragazza ortoressica, provando, perciò, a mettersi dal suo punto di vista, ma poi convincendola dei rischi che corre con il suo comportamento».
GUAI AI DEBOLI
L’altra patologia alimentare emergente è la bigoressia, disturbo che nasce dalla preoccupazione di essere troppo deboli, un pensiero che assilla chi frequenta le palestre soprattutto per il body-building. Paradossalmente interessa soprattutto le ragazze palestrate «...più preoccupate di essere deboli che non di essere femminili» puntualizza Ciocca. «Irrobustire l'immagine di sé e guadagnare sicurezza diventa una sorta di "anoressia inversa". L'insoddisfazione, l'ansia e la perdita dell'autostima spingono questi soggetti nelle mani di pseudopreparatori atletici e di procacciatori di anabolizzanti».
Se la "bigmania" persiste, aumentano le difficoltà nel lavoro e i rischi d'insufficienza del fegato e dei reni. Ma per la cura, non servono farmaci, mentre è importante la psicoterapia.
[F.Asole-CorSera]
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