Il nostro cervello si difende dalla pazzia con una sostanza simile al principio attivo della cannabis, l'anandamide, naturalmente presente nell'organismo. Al manifestarsi di forti delusioni, illusioni e allucinazioni o ai primi sintomi di psicosi, scatta una sorta di meccanismo protettivo. E il cervello si mette a produrre maggiori quantità di questo endocannabinoide. Lo rivela uno studio pubblicato su New Scientist'. I ricercatori dell'università di Colonia, in Germania, e dell'università della California a Irvine hanno misurato i livelli di anandamide nel fluido cerebrospinale di 47 pazienti al primo episodio di schizofrenia, non ancora trattate con farmaci, e di 26 persone con sintomi di psicosi e ad alto rischio di andare fuori di testa'. Rispetto a 84 volontari sani, la concentrazione di questo cannabinoide naturale è sei volte maggiore nei potenziali psicotici e ben otto volte negli schizofrenici. Secondo i ricercatori, nelle sinapsi, dove viaggiano' gli impulsi nervosi, la quantità di anandamide potrebbe essere anche cento volte di più. L'endocannabinoide - è la conclusione degli scienziati - non innesca i sintomi psicotici. E', anzi, la risposta al rischio di schizofrenia. Il cervello produce più anandamide nel tentativo di controllare i sintomi quando è ancora possibile, mentre i livelli della sostanza sono risultati inferiori nei pazienti con schizofrenia più grave. [Adnkronos Salute]