22 maggio 2009

Science

Cervello, trovata la "chiave del riposo"

Se dormi come un sasso e non ti sveglia nulla è merito di una "corrente" cerebrale che spegne i neuroni e permette di riposare lasciando percepire poco i rumori esterni o, comunque, facendoli percepire come innocui. Scoperto da Sydney Cash e Andrea Rossetti, rispettivamente della Harvard University e del Brigham and Women's Hospital di Boston, il meccanismo chiave per ottenere ristoro dal sonno. Si tratta dei cosiddetti "complessi K", picchi spontanei di "voltaggio" nel cervello che corrispondono a una fase "down", cioè a una riduzione brusca di attività neurale che permette di continuare a dormire anche se rumori esterni ci disturbano, facendo sì che non vengano avvertiti.
La scoperta - Secondo quanto suggerito dai ricercatori sulla rivista Science, durante i complessi K onde lente e ampie che sembrano comparire dal nulla per poi svanire, le sinapsi (collegamenti neurali), si riorganizzano e consolidano i ricordi. Ormai numerosi studi hanno dimostrato che il sonno è importante per apprendimento e memoria perché in certe fasi del nostro dormire il cervello si riorganizza, alcune sinapsi si rinforzano e permettono di mantenere informazioni importanti immagazzinate nel giorno appena trascorso; altre, che contengono dati superflui, vengono invece eliminate per fare spazio.
Neuroni si spengono per farci ricaricare - Questa fase clou del nostro "ronfare" è detta di sonno profondo ed è quella in cui il cervello è attraversato da onde lente. Gli scienziati hanno però capito ancora meglio cosa avviene in questa fase del sonno, inserendo degli elettrodi nel cervello di pazienti sottoposti ad intervento per l'epilessia. Con questi elettrodi i neurologi hanno misurato nel loro cervello dei momenti di "down" neuronale in concomitanza della comparsa dei complessi K. Secondo i ricercatori, i complessi K sono dunque cruciali per le funzioni ristoratrici del sonno e per non essere svegliati dai rumori.

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