23 aprile 2012

ANORESSIA E BULIMIA

NASCE LA 'FIDA'
L'età di chi soffre di disturbi alimentari si sta abbassando sempre di più: "c'è allerta sull'età pediatrica e la prima adolescenza. Il fenomeno comincia a manifestarsi anche intorno ai 10 anni". A sottolinearlo e' Flaminia Cordeschi, presidente di due nuove associazioni che si occupano di anoressia e bulimia, presentate a Roma: la Fida (Federazione italiana disturbi alimentari), che riunisce 8 associazioni su tutto il territorio nazionale, e l'associazione Dai (Disturbi alimentari in Istituzione), di cui si inaugura anche la sede. Secondo Cordeschi oltre all'abbassamento dell'età, si verifica anche un fenomeno contrapposto: quello dell' "esordio tardivo", cioe' l'apparire dei disturbi in eta' adulta. In questo caso si configura una sorta di crisi adolescenziale spostata e legata a eventi che possono risultare anche traumatici, come per esempio la gravidanza o la convivenza. Un ruolo importante lo ricoprono i modelli culturali di riferimento. "I modelli socioculturali sono uno degli aspetti del fenomeno, non l'elemento centrale - continua - anche se le persone che soffrono di questi disturbi hanno un'identità fragile e l'adesione a modelli di magrezza, proposti come normali, può avere un ruolo di supplenza". I social network hanno invece, secondo la presidente di Fida, una doppia valenza: da una parte possono contribuire a far uscire dall'isolamento e dall'alienazione chi soffre di anoressia e bulimia, dall'atro c'è il rischio di un ruolo di supporto come nel caso dei blog pro-ana. "I casi più gravi, però, neanche approdano a questo tipo di strumenti - aggiunge Cordeschi - le persone immerse nel sintomo, che vomitano anche 8 al giorno, non arrivano ai social. Credo che questi strumenti abbiano punti di forza e punti debolezza: possono aiutare la socializzazione ma c'è anche il rischio che rinforzino alcune convinzioni".
La Federazione è composta da associazioni formate da psicoterapeuti e altri esperti con lunga esperienza nell'ambito della prevenzione e della cura dei disturbi del comportamento alimentare. "Il nostro obiettivo è affiancare le strutture pubbliche nella cura- aggiunge-. Quello dei disturbi alimentari è un trattamento che richiede strumenti specifici e attenzione al singolo caso. Per questo c'è bisogno di un' equipe specializzata, che lavori sulla persona. E spesso questo nel pubblico non è possibile per un problema di carenza di risorse. Noi riteniamo invece- continua- che sia necessario un luogo dedicato, dove si possa portare avanti il trattamento, ma anche sviluppare attività come i laboratori". In occasione della presentazione delle associazioni è stata organizzata una tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Ilaria Sotis, dedicata agli attuali modelli culturali che favoriscono anoressia, bulimia e obesità e alle risposte delle istituzioni pubbliche e private. Intervengono Domenico Cosenza, dell'Universita' di Pavia; Laura Dalla Ragione, del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi; Giovanna Melandri, ex ministro per le Politiche Giovanili; Giorgia Meloni, ex ministro per la Gioventù; Anna Maria Speranza, dell'Università di Roma La Sapienza.

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