18 maggio 2012

Autismo: il raggio del suono

UN PROGETTO ITALO-SVIZZERO con il Soundbeam
  Il Crams, Centro ricerca arte musica spettacolo di Lecco, in collaborazione con l'Istituto scientifico Medea - La Nostra Famiglia ha avviato un progetto di cooperazione sociale transfrontaliera per l'integrazione delle persone disabili chiamato "Il raggio del suono". Partito nel 2008, il progetto ha visto la partecipazione di alcune tra le principali realtà impegnate nel campo della disabilità nelle province di Lecco, Como e nel Canton Ticino (Crams, Irccs Medea, Fondazione Provvida Madre ed Rsu Sim-patia). Si tratta di un network di sperimentazione e ricerca che ho come scopo di validare l'efficacia terapeutica dello strumento Soundbeam, "il raggio del suono". Utilizzato soprattutto nel Regno Unito, consiste in una strumentazione che impiega sensori ad ultrasuoni in grado di trasformare i movimenti, anche i minimali, in segnali "midi", che vengono poi convertiti in suoni, immagini, stimoli-esperienze tattili: è sufficiente un semplice movimento del corpo, dentro il fascio di ultrasuoni, per riprodurre il suono di un violoncello, il miagolio di un gattino, il rumore della pioggia sul tetto. Il gruppo di ricerca è riuscito ad adattare l'apparecchiatura alle specifiche esigenze delle persone coinvolte nel progetto, in buona parte bambini e giovani con disabilità: la sperimentazione ha infatti coinvolto circa 50 utenti di 5 centri della provincia di Lecco e circa 60 alunni delle scuole primarie del Lecchese e ha dimostrato di essere un elemento innovativo nell'approccio alla disabilità. Non solo: lo studio ha rivelato che con il Soundbeam i ragazzi, oltre ad imparare ad ascoltare, esprimersi e comporre i suoni, rivelano un'abilità a concentrarsi che in altri contesti non risultava evidente, iniziano a scoprire, esplorare, esprimere e comunicare i loro sentimenti, sono più consapevoli e interagiscono con l'ambiente circostante, sviluppando così i rapporti interpersonali. Il tutto con ricadute positive sulla loro autostima e integrazione sociale.

Il progetto ha anche validato l'utilizzo dello strumento in una terapia specifica per la riabilitazione dell'autismo. In questo ambito - spiegano i promotori - Soundbeam, unendo la musica ai movimenti del corpo, ha reso possibile creare un trattamento basato sull'imitazione motoria, che ha determinato importanti miglioramenti nell'interazione sociale e nel contatto di sguardo. "La ricerca tecnologica - afferma Angelo Riva, presidente del Crams -, che ci ha consentito di realizzare ausili complementari dotati di sensoristica interattiva wireless, ora proseguirà con la sperimentazione dell'uso della tecnologia del soundbeam e delle sensory room nelle terapie di riabilitazione neuromotoria, in collaborazione con l'Istituto Medea. Stiamo anche pensando a teatri sensoriali". "Se, nell'ambito degli ausili per la mobilità e per la comunicazione, lo sviluppo tecnologico ha portato grandi miglioramenti, nel campo dell'espressività la ricerca è ancora praticamente inesistente o acerba" dicono i promotori in una nota. "La mancanza di sperimentazione e di investimento in ambito creativo ha determinato un significativo gap dell'Italia e della Svizzera nei confronti di alcuni paesi del nord Europa, come Regno Unito e Scandinavia. In Inghilterra, per esempio, nei centri con disabilità gravi vengono realizzate attività espressive fino all'80% del tempo impiegato nelle attività terapeutiche". I risultati del progetto "Il raggio del suono" verranno illustrati durante il convegno "Educare alla diversita'", che si terra' il 25 maggio presso La Nostra Famiglia di Bosisio Parini e il 26 maggio nell'ambito di Reatech Fiera Milano, a Rho. Tra gli altri, interverrà al convegno anche David Jackson, lo storico sassofonista dei Van Der Graaf Generator, che collabora con il Crams per l'utilizzo del Soundbeam.

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