Tra i cuccioli di bonobo, saper gestire le proprie
emozioni è un requisito necessario per saper consolare i propri simili
in situazioni di sofferenza emotiva, e questo comportamento è più
frequente negli individui allevati dalle madri che negli orfani. E'
quanto risulta da un nuova ricerca sul campo, che per la prima volta
dimostra nei primati non umani alcune correlazioni tra competenze
emotive acquisite nel periodo dello sviluppo e comportamento sociale
L'acquisizione delle competenze sociali che consentono di
relazionarsi efficacemente con gli altri è strettamente legata alla
capacità di gestire e modulare le proprie emozioni, che a sua volta si
sviluppa nella prima infanzia grazie a un buon legame di attaccamento
alla madre. Questa correlazione, largamente accettata dagli psicologi
dell'età evolutiva per quel che riguarda gli esseri umani, è stata ora
documentata per la prima volta nei bonobo, in uno studio condotto da
Zanna Clay e Frans B. M. de Waal dello Yerkes National Primate Research
Center della Emory University ad Atlanta e pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences".
Con il termine "competenza sociale", in psicologia s'intende un'ampia gamma di capacità che vanno da quella di saper stabilire e mantenere efficacemente relazioni con gli altri, al comportarsi in modo appropriato nelle situazioni sociali ed essere sensibili alle emozioni altrui, oltre a saper gestire efficacemente le proprie. Una parte essenziale della competenza sociale è la regolazione emotiva del soggetto, ovvero il processo di valutazione, modifica e inibizione degli stati interni in risposta alle diverse situazioni.
Gli studi dimostrano che la connessione tra competenze emotive e quelle sociali si struttura durante il periodo dello sviluppo: già nella prima infanzia, i bambini con una migliore regolazione emotiva mostrano un minor grado di stress in risposta al pianto di altri bambini. Una volta stabilita, questa connessione permane anche nell'età adulta: chi possiede una maggiore regolazione emotiva dimostra anche una maggiore empatia verso gli altri, che a sua volta si manifesta con un comportamento di cura e accudimento.
Un esempio tipico di questo genere di comportamento, osservato nell'essere umano e negli altri primati, è quello consolatorio, che passa attraverso il contatto fisico e gesti come l'abbraccio, la carezza o il bacio. Viceversa, i soggetti con una bassa regolazione emotiva tendono a essere sopraffatti dalle emozioni quando si trovano di fronte alla sofferenza psichica di un'altra persona: concentrati su se stessi, non riescono a essere di supporto agli altri.
Per verificare se questo quadro si possa applicare anche ad altri primati, Clay e de Val hanno esaminato lo sviluppo della competenza socioemotiva nei cuccioli di bonobo (Pan paniscus) ospitati in un centro di recupero nella Repubblica democratica del Congo.
Molti di questi cuccioli sono orfani a causa della caccia di frodo, mentre altri sono nati nel centro e perciò sono stati allevati dalle loro madri. Queste diverse origini hanno consentito di confrontare i comportamenti dei piccoli mettendoli in relazione sia con i livelli di regolazione emotiva, misurati tramite alcuni parametri chiave, sia con le esperienze di accudimento nei primi anni di vita.
E' così emerso che i cuccioli di bonobo con migliori competenze emotive e sociali erano più disposti a rispondere alla sofferenza psichica di altri individui offrendo consolazione. Questo comportamento era riscontrato più frequentemente nei bonobo allevati dalle proprie madri che in quelli adottati dal centro di recupero. I risultati dunque confermano la forte correlazione tra competenze emotive e competenze sociali anche nei primati non umani, così come l'importanza di un buon legame con la madre per lo sviluppo di queste competenze.
Con il termine "competenza sociale", in psicologia s'intende un'ampia gamma di capacità che vanno da quella di saper stabilire e mantenere efficacemente relazioni con gli altri, al comportarsi in modo appropriato nelle situazioni sociali ed essere sensibili alle emozioni altrui, oltre a saper gestire efficacemente le proprie. Una parte essenziale della competenza sociale è la regolazione emotiva del soggetto, ovvero il processo di valutazione, modifica e inibizione degli stati interni in risposta alle diverse situazioni.
Gli studi dimostrano che la connessione tra competenze emotive e quelle sociali si struttura durante il periodo dello sviluppo: già nella prima infanzia, i bambini con una migliore regolazione emotiva mostrano un minor grado di stress in risposta al pianto di altri bambini. Una volta stabilita, questa connessione permane anche nell'età adulta: chi possiede una maggiore regolazione emotiva dimostra anche una maggiore empatia verso gli altri, che a sua volta si manifesta con un comportamento di cura e accudimento.
Un esempio tipico di questo genere di comportamento, osservato nell'essere umano e negli altri primati, è quello consolatorio, che passa attraverso il contatto fisico e gesti come l'abbraccio, la carezza o il bacio. Viceversa, i soggetti con una bassa regolazione emotiva tendono a essere sopraffatti dalle emozioni quando si trovano di fronte alla sofferenza psichica di un'altra persona: concentrati su se stessi, non riescono a essere di supporto agli altri.
Per verificare se questo quadro si possa applicare anche ad altri primati, Clay e de Val hanno esaminato lo sviluppo della competenza socioemotiva nei cuccioli di bonobo (Pan paniscus) ospitati in un centro di recupero nella Repubblica democratica del Congo.
Molti di questi cuccioli sono orfani a causa della caccia di frodo, mentre altri sono nati nel centro e perciò sono stati allevati dalle loro madri. Queste diverse origini hanno consentito di confrontare i comportamenti dei piccoli mettendoli in relazione sia con i livelli di regolazione emotiva, misurati tramite alcuni parametri chiave, sia con le esperienze di accudimento nei primi anni di vita.
E' così emerso che i cuccioli di bonobo con migliori competenze emotive e sociali erano più disposti a rispondere alla sofferenza psichica di altri individui offrendo consolazione. Questo comportamento era riscontrato più frequentemente nei bonobo allevati dalle proprie madri che in quelli adottati dal centro di recupero. I risultati dunque confermano la forte correlazione tra competenze emotive e competenze sociali anche nei primati non umani, così come l'importanza di un buon legame con la madre per lo sviluppo di queste competenze.
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