(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Mente&Cervello" n.84)
Che cosa prova un bambino quando smette di credere a Babbo Natale? Che
ruolo hanno compagni e genitori nella scoperta della verità? Un'indagine
rivela i retroscena di un passo cruciale verso il mondo dei grandi.
Ciascuno di noi, nel corso della propria vita, ha attraversato
l'esperienza dolorosa della perdita delle illusioni, la più banale delle
quali è quella di credere all'esistenza di un personaggio benevolo,
vestito di rosso e bianco, che guida una slitta trainata da renne
volanti e che distribuisce regali a tutti i bambini del mondo. Questa
disillusione avviene in media attorno ai sette anni. Non tutti si
ricordano della scomparsa di questo personaggio favoloso, ma tra coloro
che ne hanno conservato qualche memoria, molti rammentano anche la
delusione che hanno provato.
La fine della prima infanzia si accompagna a una mutazione dei sistemi di rappresentazione, all'abbandono di una certa visione del mondo. Bisogna lasciarsi dietro un universo terrificante e incantato, guadagnando e perdendo molto allo stesso tempo. Scompare il mostro nell'armadio, ma anche il folletto capace di realizzare tutti i nostri desideri.
Questi miti sono spesso percepiti come una bambinata senza importanza dai genitori, che tendono a considerare la scomparsa di Babbo Natale una tappa necessaria della crescita. In questo modo, però, sottostimano due aspetti: da un lato, il fatto che questa tappa possa essere delicata nella costruzione del sé, perché non si tratta solo della scomparsa di una credenza, ma coinvolge la natura dei legami che il bambino intrattiene con le persone che gli stanno intorno e che gli hanno mentito.
La fine della prima infanzia si accompagna a una mutazione dei sistemi di rappresentazione, all'abbandono di una certa visione del mondo. Bisogna lasciarsi dietro un universo terrificante e incantato, guadagnando e perdendo molto allo stesso tempo. Scompare il mostro nell'armadio, ma anche il folletto capace di realizzare tutti i nostri desideri.
Questi miti sono spesso percepiti come una bambinata senza importanza dai genitori, che tendono a considerare la scomparsa di Babbo Natale una tappa necessaria della crescita. In questo modo, però, sottostimano due aspetti: da un lato, il fatto che questa tappa possa essere delicata nella costruzione del sé, perché non si tratta solo della scomparsa di una credenza, ma coinvolge la natura dei legami che il bambino intrattiene con le persone che gli stanno intorno e che gli hanno mentito.
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