29 luglio 2002

"Lo Stile dell'Attaccamento e la Rappresentazione Mentale del se'",
di Mikulincer, M (1995) in Journal of Personality and Social Psychology vol 69
[trad. T.Villi]

Sei studi hanno esaminato l'associazione tra lo stile dell'attaccamento ed alcuni aspetti della rappresentazione mentale del se' negli adolescenti. Gli Studi 1 e 2 si concentrano sul tono edonico della struttura del se', gli Studi 3 e 4 esaminano la sua complessità, e gli Studi 5 e 6 riguardano le discrepanze tra i domini ed i punti di vista del se'. I risultati indicano che le persone sicure e evitanti hanno un punto di vista più positivo di se stessi che le persone ansiose - ambivalenti. Inoltre, è stato trovato che le persone sicure hanno una struttura del se' più equilibrata, complessa, e coerente delle persone insicure evitanti o di quelle ansiose ambivalenti. La discussione mette in rilievo il legame tra l'internalizzazione delle esperienze di attaccamento e la costruzione del se' .

La ricerca sull'attaccamento adulto usa il costrutto dei modelli operativi di Bowlby (1973) - rappresentazioni mentali delle figure di attaccamento e del io - per spiegare come le interazioni passate con delle persone significanti influiscono sullo sviluppo sociale e emotivo. Gli studi iniziali sull'attaccamento adulto riguardavano il modo in cui la gente pensa e si comporta nelle loro relazioni (Hazan & Shaver, 1987). La serie presente si concentra su un aspetto ignorato dei modelli operativi di attaccamento: la rappresentazione mentale del se'.

La Teoria dell'Attaccamento e La Ricerca

Le teoria dell'attaccamento (Bowlby, ) propone che la qualità delle interazioni tra il bambino e l' accuditore risulti in modelli operativi mentali che organizzano le cognizioni, affetti, e il comportamento nelle relazioni seguenti; che guidano la regolazione dell'affetto; e che formano l'immagine di sé stesso. Seguendo queste idee, Hazan e Shaver hanno esaminato i modelli operativi dell'attaccamento negli adulti, usando la classificazione dello stile dell'attaccamento infantile (Ainsworth, Blehar,…). Lo stile sicuro è caratterizzato dalla fiducia nella disponibilità delle figure di attaccamento nei momenti di bisogno, di conforto con la vicinanza, l'interdipendenza, e la fiducia. Lo stile evitante (fuggitivo) è caratterizzato dall'insicurezza nelle intenzioni degli altri e la preferenza per la distanza emotiva. Lo stile ansioso- ambivalente dimostra un forte desiderio per l'intimità, insieme con una insicurezza sulle risposte degli altri a questo desiderio e una grande paura di essere respinto. Hazan e Shaver (1987) hanno trovato che i resoconti dello stile di attaccamento adulto assomigliavano alle documentazioni dell'attaccamento genitore - bambino. Gli adulti che si auto - definivano sicuri nelle loro interazioni vicine , hanno manifestato interazioni più sicure con i loro genitori che gli adulti auto - definiti insicuri, evitanti, o ansiosi - ambivalenti.
Basandosi sul lavoro di Hazan e Saver (1987), molti altri hanno studiato varie correlazioni dello stile dell'attaccamento adulto. Sono stati trovati gruppi di attaccamento che si differiscono nelle percezioni, aspettative, e funzionamento delle relazioni vicine. Inoltre, lo stile di attaccamento è correlato alla regolazione dell'affetto. Una persona sicura cerca il sostegno sociale nei momenti di bisogno e si appoggia sulle strategie costruttive di sopravvivenza per regolare l'affetto. Una persona insicura si appoggia sui modi meno costruttivi di far fronte ad una situazione ed è meno capace di regolare l'affetto. Una persona evitante si appoggia sulle strategie repressive e fuggitive, mentre una persona ansiosa - ambivalente si affida ad una strategia basata sulle emozioni che aumenta invece di diminuire l'angoscia.
Questo studio esaminerà l'idea di Bowlby che le esperienze di attaccamento formano l'immagine di sé di una persona. Nelle sue parole, una persona si appoggia sulle esperienze di attaccamento come una fonte d'informazione per imparare sé stesso. Sroufe e Fleeson hanno proposto che i componenti delle figure dell'attaccamento sono incorporate nella personalità (se') attraverso i ruoli imparati nella relazione. Perciò, più le persone si sentono sicure nelle loro relazioni, più si sentono stimate dagli altri, e più si credono importanti e speciali. Al contrario, le persone che si sentono respinti dagli altri possano credersi inutili e poco stimate.
Quattro studi sull'attaccamento adulto sostengono questa ipotesi: (Bartholomew & Horowitz; Collins & Read; Feeney & Noller; Griffin & Bartholomew). È stato confermato che gli adulti sicuri hanno una stima di sé più alta degli adulti ansiosi - ambivalenti. Mentre i risultati che riguardano gli adulti evitanti sono molto ambigui. Feeney & Noller e Griffin & Bartholomew hanno trovato che le persone evitanti hanno un'immagine di sé molto più negativa che le persone sicure, ma Collins & Read non hanno trovato nessuna differenza tra questi due gruppi.
Il problema con questi studi è che si sono concentrati solo su un aspetto singolo del sistema della personalità: l' autostima. Questo è un punto di vista ristretto che ignora la complessità dell'auto - costrutto. Infatti, questi studi non si occupano delle definizioni attuali della personalità come una struttura cognitiva, la quale presume di includere una grande quantità di dati auto - rilevanti che sono organizzati in una gerarchia delle rappresentazioni, ognuno riflettendo più o meno un aspetto inclusivo della personalità. Inoltre, non è stato preso in considerazione l'ipotesi di Higgins che dice che ogni rappresentazione del sé include l'informazione sui vari domini della personalità (per esempio attuale, ideale) e le opinioni del io (l'opinione della persona, gli opinioni degli altri). Le serie di studi attuali cercano di dare l'informazione sull'associazione tra lo stile di attaccamento e gli aspetti seguenti della struttura del sé: (a) i concetti degli attributi che uno utilizza per pensare di sé, (b) l'organizzazione di questi attributi nelle rappresentazioni di sé, (c) la corrispondenza tra i domini e le opinioni di se'.

Lo Stile dell'Attaccamento e la Struttura del se'

Il Valore Edonico

Il primo gruppo di ipotesi riguarda la valenza edonica abituale della struttura del se'. Quando pensano di sé, la gente può utilizzare gli attributi positivi e negativi che determinerebbero il tono edonico del loro auto- valutazione e le loro risposte successive . Questo tono edonico può variare dentro una persona, secondo le situazioni e col tempo, in relazione agli attributi che diventano accessibili nella struttura della personalità con una esperienza vera o con l'associazione con altri attributi. Comunque, può anche variare da una persona a un'altra; alcuni individui abitualmente pensano di se stessi in termini positivi, mentre altri si descrivono loro stessi in termini negativi. Queste differenze individuali sono direttamente riflesse nello stima che una persona ha di sé stesso e nel suo umore cronico.
Io ho ipotizzato che la gente con stili diversi di attaccamento avrebbe anche diversi toni edonici nella loro struttura del se'. Le persone sicure, che si sentono valorizzate dalle figure dell'attaccamento, pensano di se stessi in termini positivi. Questo non vuole dire che non ammettono punti deboli nella loro personalità, ma che gli attributi positivi sarebbero più disponibili nella loro struttura del se'. Al contrario, le persone ansiose - ambivalenti, che sono cresciute con i dubbi sul loro valore di fronte alle persone significative, tenderebbero ad usare gli attributi negativi quando pensano di se stessi. Per quanto riguarda le persone evitanti, si può dire che le loro esperienze di attaccamento rifletterebbero un'opinione negativa di sé. Comunque, le persone evitanti avrebbero un opinione più positiva di se stessi perché (cope) sopravvivono con la loro insicurezza sopprimendo qualsiasi pensiero che gli fa ricordare le loro debolezze.

Complessità del Io

Il secondo gruppo di ipotesi riguarda la complessità del se'. Seguendo Schroder, Driver & Streufert, Streufert & Streufert, e Tetlock & Suedfeld, credo che la struttura della personalità sia complessa al punto che è caratterizzata da numerosi aspetti differenziati del se' e la loro integrazione. Così, una complessità alta del se' consiste in una differenziazione alta e un alto livello dell' organizzazione integrativa.
Differenziazione si riferisce al numero degli aspetti del sé ( per esempio, "io come studente") che una persona usa per organizzare l'informazione e il livello delle distinzioni - fino a dove gli aspetti del sé includano informazioni non- sovrapposte. Le persone che dimostrano una differenziazione alta organizzano le loro esperienze attraverso numerosi aspetti del sé stretti e contesto-specifici. Queste persone possono distinguere tra le parti diverse di sé ad analizzare l'informazione utilizzando prospettive diverse. Persone meno discriminanti categorizzano l'informazione in pochi aspetti ridondanti del sé. Queste persone hanno poche scelte per analizzare l'informazione, e sono incapaci a prevenire l'allargamento dell'impatto dell'esperienza da un aspetto a un altro del sé. Una differenziazione bassa è stata ritrovata in relazione all'estremità affettiva e l'allargamento dell'affetto negativo sulla struttura del se'.
L'integrazione si riferisce allo sviluppo delle connessioni complesse fra gli aspetti differenziati del se'. Le persone molto integrate possiedono delle categorie ultra - ordinate che sono collegate fra gli aspetti diversi del sé senza cancellare le loro particolarità e contraddizioni. Possono paragonare gli aspetti del sé, valutare le loro interazioni, affrontare scambi bilaterali, e vivere con delle contraddizioni nella strutture del se'. Le persone meno integrate possono avere una struttura di sé frammentata, in cui gli aspetti diversi del io sono come isole che non hanno nessuna relazione o influenza fra di loro. Queste persone non tollerano le ambiguità a le contraddizioni e tendono a rimanere "incollate" nelle situazioni conflittuali.
Io ho ipotizzato che le persone ansiose - ambivalenti dimostrerebbero una differenziazione di sé più bassa di quella nelle persone sicure e evitanti. Questa differenza può essere il risultato da un tipo di differenziazione della personalità: la penetrazione dell'affetto nella struttura del sé. Pietromonaco disse che il se' non solo regola l'affetto ma anche la sua struttura ( per esempio, il livello della differenziazione) può essere formata dal modo in cui la persona sente e reagisce all'affetto. Le persone ansiose - ambivalenti, che sentono l'affetto negativo intensamente e si concentrano ossessivamente sulle loro emozioni, possono diventare in armonia con la natura affettiva dell'informazione e conseguentemente possono organizzare la loro struttura del sé principalmente usando un criterio affettivo semplice ( sebbene l'informazione li faccia sentire bene o male). Questa tendenza può condurre alla classificazione degli attributi della personalità in poche categorie affettive generiche che risultano in una bassa differenziazione del sé.
Le persone sicure, che possono evitare la divulgazione dell'affetto negativo, forse classificano l'informazione secondo altri criteri non - affettivi. A volte usano un criterio affettivo e in altri momenti immagazzinano l'informazione secondo i domini contesto - specifici più stretti. Cioè, potrebbero diversificare i criteri che sono alla base della struttura del sé e così dimostrare un'alta differenziazione del sé.
La stessa modalità può essere dimostrata dalle persone evitanti, che tendono ad allontanarsi da qualsiasi esperienza affettiva. Secondo questa ragionamento, le differenze nella differenziazione del io fra i gruppi di attaccamento dovrebbero riflettere le stesse differenze nella penetrazione dell'affetto nella organizzazione del io. Queste differenze saranno esaminate in questo studio.
Per quanto riguarda l'integrazione del io, ho ipotizzato che sarebbe più alta fra le persone sicure che fra quelle evitanti o ansiose - ambivalenti. Secondo la teoria dell'attaccamento, una "base sicura" permette ad una persona di riconoscere gli aspetti frustranti della loro esperienze e i punti deboli dentro di sé. Inoltre, permette l'incorporazione dell'informazione negativa nella struttura del io in tal modo che la persona può capire il significato dell'informazione e affrontare (cope) le sue conseguenze.
In questo modo, la persona sicura può riconoscere che la sua personalità ha degli aspetti buoni e cattivi che, nonostante le loro implicazioni opposte, possono coesistere in armonia e interagiscono nella formazione del suo comportamento. Questa confidenza nella rivelazione e sintesi degli aspetti forti e deboli della personalità può essere l'inizio per la crescita di una struttura del io saldamente integrativa. Nello stesso modo, la mancanza di una base di sicurezza può risultare in una così fragile immagine di sé che la persona può essere impedito nel riconoscimento delle esperienze negative e nella rivelazione di imperfezioni personali senza sentirsi schiacciata da essi. Le persone evitanti abitualmente negano le esperienze negative e sopprimono le memorie negative mentre le persona ansiose - ambivalenti sono così preoccupate dagli aspetti negativi della loro esperienza che non possono riconoscere altri aspetti positivi. In ogni caso, i due gruppi insicuri sarebbero incapaci di ammettere che gli aspetti di sé -sia quelli buoni che di quelli cattivi - possono coesistere in armonia e legarli insieme in una struttura integrativa.

Discrepanze dell'Io

Il terzo insieme di ipotesi riguarda l'accoppiamento tra i diversi aspetti della personalità. Come detto precedentemente, le persone codificano le informazioni riguardo ai differenti aspetti del se'. Higgins (1987) classifica questi aspetti secondo due dimensioni : i domini del se' e le opinioni di Sé. I domini principali sono: il Se' vero - gli attributi che qualcuno crede la persona possiede, il Se' ideale - gli attributi che qualcuno vorrebbe che la persona possedesse - e il Se' dovuto - gli attributi che qualcuno crede che la persona dovrebbe possedere. Le opinioni basilari sono l'opinione della persona di se stesso, e quello che la persona crede che le altre persone significative percepiscono di lui/lei.
Secondo Higgins, le persone sono motivate a minimizzare le discrepanze fra le varie facce del Se'. Lui propone inoltre che una discrepanza tra due facce produce sconforto e che i vari tipi di discrepanza producono vari tipi di angoscia. In sostegno di questa teoria, Higgins, Klein & Strauman, Higgins, Bond Klein & Strauman, e Strauman & Higgins hanno trovato che una discrepanza tra il Se' vero e il Se' ideale erano collegata dalla vergogna e alla depressione, e una discrepanza tra il Se' vero e il se' dovuto era associata con l'ansia, senso di colpa e paura di punizione.
La mia ipotesi principale era che le persone evitanti e quelle ansiose - ambivalenti dimostrerebbero un livello più alto nelle discrepanze vero - ideale e vero - dovuto del Se' che le persone sicure. Secondo Higgins, i bambini assimilano le linee di condotta ideale - stabilite dai loro genitori, e cercano di soddisfare questi standard per evitare una punizione e per ottenere una conseguenza positiva (per esempio, l'amore genitoriale). Comunque, rispettare queste linee di condotta dipende anche dalle risposte dei genitori ai loro figli. Da una parte, i bambini che si sentono amati e accettati dai loro genitori possono credere di soddisfare le regole assimilate e possono sviluppare un se' vero che combacia con loro Io ideale - dovuto. Questo è il caso nelle persone sicure che crescono in un ambiente familiare caldo e accogliente.
Dall'altra parte, i bambini che sono criticati o respinti dai loro genitori possono sentirsi falliti nell' evitare conseguenze negative o nell' ottenere quelle positive e possono sviluppare un Se' vero che è discrepante con le loro self-guides. Questo è il caso delle persone insicure che hanno sperimentato interazioni frustanti e negative con i loro genitori.
Tutte le ipotesi sopracitate erano esaminate in sei studi. Studi 1 e 2 concentravano sul tono edonico della struttura del Se'; Studi 3 e 4 hanno esaminato la complessità della struttura del Se', e Studi 5 e 6 si sono concentrati sulle discrepanze del Se'. Nei sei studi, studenti liceali completarono la scala dello stile dell'attaccamento di Hazan e Shaver ed altri materiali riguardanti gli aspetti valutati della struttura del Se'. Nei sei studi, tutti i partecipanti hanno avuto almeno una relazione amorosa, e rispondevano alla scala dell'attaccamento secondo le loro esperienze amorose.


Studio 1

Lo studio 1 esamina le differenze tra i gruppi d'attaccamento riguardo al tono edonico della struttura del se', come misurato dal SRET ( self-referent encoding task). Ai partecipanti è stato chiesto di decidere se un certo numero di aggettivi positivi e negativi potevano descrivere il loro se'. Poi un test di memoria casuale sulgi aggettivi veniva somministrato. L'ipotesi che sta sotto questo test di memoria è che gli aggettivi che erano accessibili nella struttura del se' sarebbero ricordati più facilmente che gli aggettivi irrilevanti allo schema di se'. Io ho ipotizzato che le persone sicure e quelle evitanti sceglierebbero e ricorderebbero attributi del se' più positivi che negativi che non le persone ansiose-ambivalenti.

Metodo (non tradotto)

Risultati e discussione

Giudizi che si riferiscono al se'. Il numero delle decisioni yes in ogni categoria di aggettivi (positivi e negativi) veniva analizzata con l'analisi della varianza (ANOVA) in due modi per lo Stile d'Attaccamento X la categoria dell'Aggettivo. L'ultima variabile era una misura ripetuta dentro il soggetto. L'ANOVA ha fornito un significativo effetto principale per la categoria dell'aggetttivo (F(1, 100)=936.77, p<.01) in modo che i partecipanti facessero più decisioni yes per le qualità positive (M=22.37) che per i tratti negativi(M=5.26). L'interazione fra Lo Stile d'Attaccamento X la categoria dell'Aggettivo era altrettanto significativa, F(2, 100)=13.06, p<.01. Un test per gli effetti principali semplici e i test di Scheffe dimostrarono che le persone ansiose-ambivalenti sceglievano più tratti negativi (M=8.92) e meno tratti positivi (M=19) che i partecipanti sicuri (Ms=4.25 e 23.05 per i tratti negativi e positivi rispettivamente) e quelli evitanti (Ms=6 e 22.4); F(2, 100)= 9.44, p<.01 per i tratti negativi e F(1, 100)= 5.58, p<.01 per i tratti positivi. Non è stata trovata nessuna differenza tra i gruppi sicuri e quelli evitanti.
Memoria riferita a se' I dati sulla memoria erano analizzati sulla base della procedura Kuiper. Egli presuppose che la memoria positiva riferita a se' includesse la memoria dei tratti positivi che sono confermeti come rilevanti per il se' nel SRET (con la risposta yes) e i tratti negativi che non sono stati confermati come rilevanti per il se' ( risposta no). Tutti e due sono positivi nel senso che i partecipanti giudicano se' stessi come in possesso di tratti positivi ma non attributi negativi. In tal modo la memoria negativa riferita a se' include i tratti negativi che ricevono una risposta yes( tratti negativi posseduti) i tratti positivi che ricevono una risposta no ( un tratto positivo non posseduto).
Su questa base, un punteggio positivo era compiuto facendo le medie delle due proporzioni: a) parole positive ricordate -risposte yes-/e totale parole positive -risposte yes-, e b) le parole negative ricordate -risposte no-/ le parole negative totali -risposte no-. Nello stesso modo, un punteggio negativo era ottenuto calcolando la media delle due proporzioni: a) parole negative ricordate -ris. Yes-/totale delle parole negative -ris. Yes-, e b) le parole positive ricordate -ris. No-/totale parole positive -risp. No-. Un punteggio della positività della memoria era compiuto sottraendo il punteggio negativo da quello positivo.
Un' ANOVA ad un modo ha dato un effetto significativo per lo stile d'attaccamento sul punteggio della positività di ricordo (punteggio). I test di Scheffe ( alfa=.05) hanno rivelato che le persone ansiose-ambivalenti hanno un punteggio della positività di ricordo più basso (punt.) che i partecipanti sicuri (..). Le persone evitanti (Pu.) non erano significativamente diverse dai partecipanti sicuri .
I risultati dimostrano che lo schema del se' nelle persone ambivalenti è più negativo che quello delle persone sicure: essi si descrivono in termini più negativi e il loro ricordo relativo a se' era più negativo. Come si poteva aspettare la positività dello schema del se' nelle persone evitanti non era diverso da quelle sicure. Comunque si nota che questi risultati possono anche riflettere uno stile di risposta delle persone evitanti o una predisposizione per la desiderabilità sociale. Questi problemi sono affrontati nello studio 2, che esamina il tono edonico della struttura del se' indebolendo l'influenza della risposta data.

Studio 2

Lo studio 2 ha anche valutato il tono edonico della struttura del se' nei gruppi d'attaccamento affrontando alcuni dei contrasti identificati nello SRET. In questo studio, ai partecipanti non era esplicitamente richiesto di pensare ai loro attributi di se', ma loro hanno fatto un compito irrilevante per il se' ( nominare un colore) ignorando questi attributi. Qui, il tono edonico della struttura del se' non era messo in gioco dal numero degli attributi del se' positivi e negativi accessibili ( studio 1) , ma dal grado in cui questi attributi sono automaticamente attivati nella memoria operativa e interferiscono con lo svolgimento del compito.
Specificatamente io ho utilizzato una modifica dello Stroop Color-Naming Task. Ai partecipanti è stato chiesto di nominare il colore in cui erano scritti attributi positivi e negativi del se'. Nominare i colori si sa che è più lento quando le rappresentazioni delle parole a cui deve essere collegato il nome del colore erano automaticamente attivate e competono con le risorse per il processo di elaborazione per nominare il colore. La ricerca ha anche rivelato che nominare il colore dei tratti che erano cronicamente accessibili nella struttura del se' era più lento che per i tratti irrilevanti all'opinione di se'. I primi (i tratti cronicamente accessibili) erano più probabilmente attivati automaticamente durante la loro presentazione nel compito di Stroop e poi interferivano con la nomina del colore. Dati questi risultati, io presupposi che le persone ansiose-ambivalenti dimostrerebbero latenze più lunghe nel nominare i colori per gli attributi negativi del se' che per altre categorie di parole. Contrariamente, le persone sicure ed evitanti dimostrerebbero latenze più lunghe per gli attributi positivi del se' che per altre categorie di parole.

Metodo (non tradotto)

Risultati e discussione

Le latenze nel nominare i colori erano analizzate con una ANOVA a tre vie per lo stile d'attaccamento, la rilevanza per il se' della scheda (rilevante per se' o controllo), e la valenza della scheda (negativa o positiva). Le ultime due variabile erano trattate come misure interne al soggetto. La tabella 1 rappresenta le medie rilevanti e le deviazioni standard delle latenze (in secondi). L'ANOVA ha rivelato un effetto principale significativo per la rilevanza per il se' della scheda (p..) con latenze più lunghe per le schede rilevanti per il se'( p..), piuttosto che le schede di controllo (p….). L'interazione delle tre vie era altrettanto significante (p..). I test per effetti principali semplici e i test di Duncan per le misure ripetute hanno rivelato che le persone sicure prendono più tempo per nominare i colori per le parole rilevanti per il se', sia positive che negative, che le parole di controllo (p….).Le persone evitanti prendevano più tempo a nominare i colori delle parole positive rilevanti per il se', piuttosto che altre categorie di parole (p…). Le persone ansiose-ambivalenti hanno preso più tempo per nominare i colori delle parole negative rilevanti per il se', piuttosto che per altre categorie di parole (…..p).
Inoltre, le persone ansiose-ambivalenti e quelle sicure mostrarono latenze più lunghe sulla scheda negativa rilevante per il se' piu' delle persone evitanti (p…). Le persone evitanti dimostrarono latenze più lunghe sulla scheda positiva rilevante per il se' piu' delle persone sicure, le quali a loro volta dimostrarono latenze più lunghe delle persone ambivalenti-ansiose (p…). Nessuna differenza significativa di gruppo è stata ritrovata con le schede di controllo .
I risultati rinforzano le conclusioni dello studio1. L'opinione negativa del se' delle persone ambivalenti era dimostrato nell'interferenza prodotta dagli attributi negativi del se', mentre l'opinione positiva del se' delle persone evitanti era manifestato nell'interferenza prodotta dagli attributi positivi del se'. In maniera interessante, anche se le persone sicure si sono descritti in termini più positivi che negativi ( studio 1), ambedue i tipi degli attributi del se' appaiono accessibili nella loro struttura del se' e interferiscono con il nominare i colori. Cioè queste persone possono incorporare nel loro schema di se' i tratti sia positivi che negativi, ma la descrizione di se' è pregiudicata da alcune tendenze nella presentazione di se'. Naturalmente, questi risultati non riferiscono al meccanismo degli effetti dell'interferenza. Soltanto suggeriscono che i gruppi d'attaccamento differiscono nel tipo degli attributi che sono attivi nella struttura del se'.


Studio 3

Studio 3 esamina le differenze fra i gruppi di attaccamento con riguardo a due aspetti della organizzazione della struttura del sé: la differenziazione cognitiva e penetrazione dell'affetto. Per fare questo, i partecipanti completarono un compito in cui dovevano raggruppare le caratteristiche positive, negative e neutre in categorie che descrivono gli aspetti diversi di se stessi. Dopo di che ai partecipanti è stato chiesto di fornire un titolo che descriveva il contenuto o il significato di ogni categoria. La quantità di categorie e le distinzioni fra le categorie create servivano per misurare la differenziazione del sé, mentre i titoli dati ad ogni categoria indicavano se la categorizzazione era fatta sulla base di criteri affettivi o non - affettivi. Io predissi che le persone ansiose - ambivalenti avrebbero dimostrato punteggi più bassi nella differenziazione del sé e avrebbero dato più titoli affettivi alle rappresentazioni del sé che le persone sicure e evitanti.

Metodo (non tradotto)

Risultati e discussione

La differenziazione del sé. Due punteggi della differenziazione erano compiuti per ogni partecipante: (a) il numero degli aspetti del sé (categorie) che i partecipanti hanno differenziato descrivendo se stessi, e (b) il livello della distinzione degli aspetti del sé - la proporzione media degli attributi che erano esclusivamente raggruppati in un aspetto del sé (e non negli altri) dal totale degli attributi classificati in quel aspetto. I punteggi più alti indicavano una differenziazione e una distinzione più alta per gli aspetti del sé.
L'ANOVA con un variante hanno rilevato effetti significanti dello stile dell'attaccamento sul numero degli aspetti de sé, (p…..), e sul punteggio della distinzione, (p….). Come si aspettava, i test di Scheffe indicavano che le persone ansiose - ambivalenti classificavano gli attributi del sé in meno spetti del sé che le persone evitanti (vedi le medie nella Tabella 2). Il gruppo sicuro non dimostrò differenze significanti dagli altri due gruppi. Inoltre, questi test rivelarono che le persone ansiose - ambivalenti costruivano meno categorie differenziate che le persone evitanti e sicure. Non c'era nessuna differenza trovata tra le persone evitanti e quelle sicure.
Penetrazione dell'affetto. I titoli delle categorie erano analizzati per categoria da due giudici (studenti specializzanti in psicologia) che erano inconsapevoli dello stile dell'attaccamento dei partecipanti. I giudici lessero ogni titolo e lo codificavano o un affetto positivo ("le mie caratteristiche che mi piacciono"), o un affetto negative ("le mie qualità peggiore), o un affetto misto ("i miei pregi e difetti"), o un tema senza affetto("i miei attitudini scolastici"). Questa procedura era simile a quella usata da Pietromonaco. I giudici erano d'accordo in più di 95% dei casi. Quando si riscontrava un contrasto, decidevo io che titolo dare.
La proporzione di ogni titolo al numero totale delle categorie formate era analizzata con l'ANOVA di un variante per lo stile dell'attaccamento (vedi le medie in Tabella 2). Lo stile di attaccamento aveva effetti significanti soltanto sulle proporzioni dei titoli degli affetti negativi, (P…) e i titoli senza affetto (p…) I test di Scheffe indicavano che le persone ansiose - ambivalenti usavano meno teme senza affetto e più teme di affetti negativi che le persone sicure e evitanti.
I risultati erano come abbiamo previsto. La struttura del sé delle persone ansiose - ambivalenti risultava penetrata dalle esperienze affettive negative, che potrebbe spiegare la loro tendenza di organizzare l'informazione rilevante al sé in meno categorie sovrapposte. Al contrario, le persone sicure e evitanti diversificavano i criteri per organizzare l'informazione rilevante al sé, che potrebbe essere il motivo della loro struttura del sé molto differenziata. Si nota che non si conosce ancora se i gruppi di attaccamento sono diversi nel meccanismo e nel significato del processo della differenziazione.

Studio 4

Studi 4 riguarda un eventuale differenza nell'integrazione della struttura del sé nei gruppi di attaccamento. Ai partecipanti è stato chiesto di pensare a due aspetti diversi di sé (per esempio, "io come studente", "io come amico") e di elencare le qualità distinte per ogni aspetto. I punteggi dell'integrazione erano ottenuti chiedendo ai partecipanti di valutare la somiglianza, l'influenza reciproca, lo scambio bilaterale, e l'interazione aggiunta fra le caratteristiche degli aspetti diversi del sé. Questi valori come negli studi precedenti rappresentano le dimensioni principali dell'integrazione cognitiva. La previsione più importante era che le persone sicure dimostrerebbero un punteggio dell'integrazione più alto di quello delle persone evitanti e ambivalenti.

Metodo (non tradotto)

I Risultati e discussione

Come si vedi in Tabella 3, l'ANOVA per varianti multipli ha rivelato un effetto significante dello stile dell'attaccamento (p…) Questo effetto era significante nell'influenza reciproca, nello scambio bilaterale, e nei punteggi dell'interazione aggiunta (vedi le proporzioni- F nella Tabella 3). I test di Scheffe indicarono che le persone sicure dimostrarono l'influenza reciproca, lo scambio bilaterale e le interazioni aggiunte tra gli due aspetti differenziati del sé più alti di quelli delle persone evitanti e ambivalenti (vedi le media in Tabella 3). Non si rivelavano differenze significanti tra i due gruppi insicuri.
I risultati degli Studi 3 e 4 insieme rivelano che le persone sicure hanno una struttura del sé più differenziata e più integrata, le persone evitanti hanno una struttura differenziata ma meno integrata, e le persone ansiose - ambivalenti hanno una struttura meno differenziata. Naturalmente, questi risultati possono riflettere maggior differenze nell'organizzazione cognitiva o nelle abilità. Inoltre, dovrebbero essere o soggetti all'influenza delle strategie nel rispondere o fissi. La ricerca futura dovrebbe affrontare questi problemi e replicare i risultati attuali utilizzando altre tecniche, come l'analisi tematico della narrativa personale (Tetlock…)

Studio 5

Studio 5 esamina le differenze fra i gruppi di attaccamento nei livelli delle discrepanze in tre domini della struttura del sé: il Sé vero, il Sé ideale, e il Sé obbligato. Per questo, i partecipanti completarono il Questionario del Sé, in cui elencarono 10 caratteristiche associate con i tre domini valutati del sé. Poi le discrepanze semantiche e quantitative erano calcolate tra ogni coppia di domini (sé vero - sé ideale, sé vero - sé obbligato, sé ideale - sé obbligato). Io previdi che le persone ambivalenti e evitante avrebbero la discrepanza del sé più alta che le persone sicure.

Metodo (non tradotto)

I Risultati e discussione

Un analisi per varianti multipli della variazione (MANOVA) dimostrava un effetto significativo dello stile dell'attaccamento (p…) L'ANOVA per un variante indicava che questo effetto era significativo nei punteggi di tutte tre discrepanze. (Vedi le proporzioni F in Tabella 4). Nessuna differenza importante è stata rivelata tra le persone evitanti e quelle ansiose - ambivalenti. Come previsto, le persone sicure dimostrarono meno discrepanze che le persone insicure tra il sé vero e le altre due rappresentazioni che servono come guide motivazionali - il sé ideale e il sé vero .
È interessante notare che la discrepanza piuttosto alta tra ideale - obbligato nelle persone evitanti e ansiose - ambivalenti probabilmente riflette l'esistenza di un doppio conflitto approccio - evasione, nel quale un incontro con una guida del sé implica la mancanza di incontro con un'altra. Inoltre, questa discrepanza potrebbe essere dovuta a sentimenti di incertezza e confusione sull'identità della persone o all'internalizzazione di guide inconsistenti o anche agli obblighi contrastanti dei genitori. Una ricerca future dovrebbe esplorare l'origine relativo all'attaccamento nello sviluppo delle discrepanze tra le guide del sé.

Studio 6

Anche se non si può fare previsioni ad hoc sulle differenze fra i gruppi di attaccamento nelle loro opinioni di sé, questo tema potrebbe aiutarci capire come le persone con diversi stili di attaccamento internalizzano le reazioni delle persone a loro importanti. Inoltre, può dare informazione supplementare sulla coerenza della struttura del sé nei tre gruppi di attaccamento. Per questi motivi, Studio 6 esplora l'associazione dello stile dell'attaccamento con il livello della discrepanza tra l'opinione del partecipante del sé vero e la percezione del partecipante degli opinioni di altri tre persone importanti - sua madre, suo padre, un amico - del sé vero.
I partecipanti completarono il Questionario del Sé in riferimento ai quattro punti di vista sopracitati, e le discrepanze rilevanti erano calcolate.

Metodo (non tradotto)

I Risultati e discussione

Il MANOVA dimostrava un effetto significativo dello stile dell'attaccamento (p…). L'ANOVA per un variante indicava che questo effetto era importante in tutti tre punteggi della discrepanza (Vedi le proporzioni F in Tabella 5). I test di Scheffe dimostrarono che le persone evitanti e quelle ansiose - ambivalenti avevano discrepanze tra il loro opinione e l'opinione di un altro più alte che le persone sicure (Vedi le media in Tabella 5). Nessuna differenza rilevante è stata trovata tra le persone evitanti e quelle ambivalenti.
Nella prossima tappa dell'analisi, la qualità delle discrepanze era valutata. Cioè, se un contrasto significasse o che l'opinione riguardante il sé del partecipante da parte di qualcuno altro importante era più positivo dell'opinione del partecipante stesso, o che un'altra persona ha un opinione più negativo. Due giudici (studenti di psicologia) che non conoscevano gli stili dell'attaccamento dei partecipanti, leggevano indipendentemente le caratteristiche elencate dai partecipanti per ogni tema, e segnavano quelle positive, negative o neutre. I giudici erano si concordavano in più di 90% dei casi. In caso di contrasto, l'attributo era segnato neutro. Poi, un punteggio di positività era compiuto per ogni tema sottraendo il numero di attributi negativi dal numero di attributi positive dati per ogni tema. Punteggi più alti riflettono un immagine più positivo del sé vero. Dato che l'interesse principale era la discrepanza tra l'opinione del partecipante e l'opinione di altri, è stata fatta la media dei punteggi della madre, del padre, e dell'amico.
L'ANOVA con due varianti per lo stile dell'attaccamento e l'opinione del sé (sia quello del partecipante, sia quello degli altri), con l'ultimo variante considerato una misura dentro il soggetto, ha dimostrato una interazione significativa (p…) I test semplici dell'effetto principale per le misure ripetute rivelarono le differenze seguenti: Per le persone ambivalenti, il loro opinione del sé era meno positivo che l'opinione percepito degli altri (p…) Al contrario, Per le persone evitanti, il loro opinione del sé era più positivo che quello percepito degli altri (p….) Nessuna differenza rilevante era trovata nel gruppo sicuro (p…).
In confronto alle persone sicure, quelle evitanti e quelle ansiose - ambivalenti hanno più discrepanze tra il loro opinione di sé stessi e l'opinione che credono gli altri hanno di loro. Comunque, i gruppi insicuri dimostrarono una differenza nella qualità di questa discrepanza: le persone evitanti credono che gli altri hanno un opinione più negativo di loro, mentre le persone ambivalenti credono che l'altro ha un opinione più positivo di loro.
I risultati degli Studi 5 e 6 indicano che le persone sicure hanno una struttura del sé più coerente che le persone insicure. Comunque, si ricorda che questi risultati sono basati sulle descrizioni globale del sé. Altre ricerche dovrebbe chiedere ai partecipanti di descrivere i domini e le opinioni di più specifici aspetti del sé e valutare se le differenze osservate sono generalizzate per diversi aspetti del sé o circoscritti agli aspetti del sé relativi all'attaccamento (per esempio, "io come amico).


Discussione generale

In generale, i risultati attuali sostengono le associazioni ipotizzati fra lo stile dell'attaccamento e i contenuto e la struttura delle rappresentazioni del sé. I risultati anche sottolineano la necessità di valutare i diversi aspetti della struttura del sé piuttosto che il concetto globale del stima di sé stesso. In fatti, i gruppi di attaccamento erano diversi non soltanto nella positività della loro opinione di sé stessi, ma anche nelle altre dimensioni strutturali del sé.
I risultati delle persone sicure riflettono l'importanza di una relazione di attaccamento affettuoso per lo sviluppo di una struttura del sé positiva, coerente, e ben organizzata. Queste persone descrivono se stessi in termini positivi ma ammettono attributi negativi di sé (Studi 1 e 2), esibiscono un schema del sé integrato e molto differenziato (Studi 3 e 4), e rivelarono discrepanze relativamente basse tra i domini e le loro opinioni di sé (Studi 5 e 6). Questa modalità potrebbe pervenire dalla base sicura stabilita con l'accettazione e il sostegno delle figure di attaccamento; questo potrebbe portare alla creazione di una opinione equilibrata di sé, concentrando sulle rappresentazioni positive del sé e incoraggiando la loro tolleranza dei punti deboli del sé. Inoltre, porterebbe ad una struttura coerente del sé, promuovendo una opinione del sé che risponde alle guide internalizzate e riflette l'opinione positiva che le persone sicure credono gli altri hanno di loro.
Gli schemi del sé osservati nelle persone sicure coincidono con la maggioranza delle ricerche che collegano la sicurezza dell'attaccamento a una compensazione costruttiva. L'opinione positiva che le persone sicure hanno di sé le permette ti affrontare i problemi della vita con ottimismo e un senso di dominio, mentre la loro abilità di organizzare le esperienze in categorie non - affettive differenziate le permette di incapsulare l'ansia e di impedire la sua crescita dentro l'intera struttura del sé. In più, la capacità delle persone sicure di esplorare sia i punti forti che quelli deboli del sé si manifesta negli obiettivi e i programmi realistici che stabiliscono per se stessi, e un adattamento flessibile degli schemi e loro azioni alle costrizioni della realtà. Infine, le coerenza della loro struttura del sé può impedire l'esperienza dell'ansia opprimente ogni volta che non riescono a raggiungere gli standard ideali - dovuti.
Anche se alcuni autori soffermano che l'opinione di sé delle persone evitanti somiglia all'opinione delle persone sicure, i risultati attuali presentono un quadro più complesso. Da una parte, le persone evitanti somigliavano a quelle sicure nella loro struttura del sé prevalentemente positiva e differenziata e non pervasa dalle esperienze emotive (Studi 1 e 3). Dall'altro lato, le persone evitanti si differenziano da quelle sicure nella loro accessibilità bassa degli aspetti negativi del sé, nel non percepire i legami e le interazioni fra gli aspetti differenziati del sé, e rivelarono forti discrepanze tra i domini e le opinioni di sé (Studi 2, 4, e 6). In generale, l'opinione positiva di sé in una persone evitante dimostra una mancanza di equilibrio, di integrazione e di coerenza interiore.
Questa modalità delle rappresentazioni del sé potrebbe essere il risultato dell'insicurezza fondamentale nelle persone evitanti e il loro modo abituale di compensare per ciò. La loro insicurezza fondamentale si manifesta nelle discrepanze relativamente alte tra i domini e le loro opinioni di sé. Il loro passato di una relazione insicura con genitori che li rifiutano, potrebbe far credere alla persona evitante che non è quello che i genitori pensano che dovrebbe essere o quello che i genitori speravano che fosse. L'internalizzazione di questo senso di fallimento si riflette in (a) lo sviluppo di modelli così lontani da quello che uno è in realtà che per raggiungerli distrugge gli aspetti principali del sé, e (b) credere che le altre persone importanti nella tua vita hanno un opinione negativa di te.
Per compensare la loro insicurezza fondamentale, le persone evitanti utilizzano una strategia tipica che si manifesta nell'accessibilità bassa degli attributi negativi del sé e l'incapacità di integrare i diversi aspetti del sé. Mikulincer e Orback hanno chiamato questa strategia difesa non- differenziata. Essa include: negare la insicurezza, minimizzare gli eventi che causano sentimenti dolorosi, e sopprimere gli affetti e le memorie negativi. Nello studio attuale, questa strategia potrebbe essere alla base dello sviluppo di una struttura non - integrata del sé, in cui alcuni aspetti importanti della esperienza personale sono soppressi e esclusi dal conscio.
In tale modo, l'accessibilità maggiore degli attributi positivi del sé dimostrato dalle persone evitanti non implica l'esistenza di una stime del sé veramente alta. Ma, significa che la loro stima di sé è così bassa e fragile che non possono tollerare la scoperta di un minimo difetto. Questa idealizzazione del sé sembra di essere una difesa contro l'esperienza di rifiuto da parte dagli altri quando percepiscono una imperfezione. Nella stessa maniera, la gran differenziazione del sé delle persone evitanti in parte rifletterebbe un atto di repressione, in cui l'informazione respinta come una parte del sé, è dissociata dagli altri aspetti positivi del sé. Questo modo di pensare dimostra la necessità di misure più sottili della rappresentazione del sé che possono sorpassare la difesa di una persona evitante e rivelare il senso di rifiuto e la mancanza di valore fondamentale.
Se questo è vero, ci si può chiedere perché questa strategia non è stata manifestata nelle discrepanze del sé dei partecipanti evitanti. Questo potrebbe essere dovuto all ragionamento metodologico. Nel Questionario del Sé, ai partecipanti non è stato chiesto di riconoscere o ammettere le discrepanze del sé, ma soltanto elencare i tratti dei domini del sé e delle opinioni vari. Le discrepanze erano calcolate dai giudici esterni. Se avessero chiesto alle persone evitanti direttamente la loro percezione sul livello delle discrepanze del sé, avrebbe potuto attivare le loro strategie difensive abituali, cioè negare qualsiasi discrepanza del sé.
I partecipanti ansiosi-ambivalenti hanno mostrato una struttura del se' negativa, semplicistica e meno integrata. La loro struttura del se' era pervasa da attributi sul se' e affetti negativi (studi 1 e 3), ed era caratterizzata da una bassa differenziazione e una bassa integrazione delle rappresentazioni di se' (studi 3 e 4) cosi' come da alte discrepanze tra i domini e opinioni di se' (studi 5 e 6). Questo tipo di risultati appaiono riflettere l'insicurezza dell'attaccamento di base delle persone ansiose-ambivalenti e la loro difficoltà nel regolare il disagio risultante da questo attaccamento insicuro. La loro esperienza di rifiuto e di non accettazione da parte delle figure d'attaccamento è manifestata direttamente nella internalizzazione di una immagine di se' negativa che è lontano da quello che loro vogliono o sentono che dovrebbero essere cosi' come da quello che loro credono che gli altri si aspettino da loro. La loro difficoltà nel controllare il disagio era manifestata nella alta accessibilità di attributi del se' negativi e l'eccessivo uso di criteri affettivi nell'organizzare informazioni rilevanti per il se'. Le persone ansiose-ambivalenti si sentono forse sommerse da pensieri e sentimenti negativi e allora probabilmente mancano delle risorse necessarie per sviluppare una completa e coerente struttura del se'.
E' importante notare che il tipo di risultati avuti per i partecipanti ansiopsi-ambivalenti sono paralleli a quelli trovati per le persone depresse trovati in studi precedenti. Questo parallelismo è sostenuto da precedenti scoperte che le persone ansiose-ambivalenti è probabile che facciano esperienza di umore depresso. Successivi studi dovrebbero esaminare se ci sono alcuni aspetti della struttura del se' che sono associati in maniera specifica con l'attaccamento ansioso ambivalente e non necessariamente con la depressione.
Le scoperte attuali sembrano sostenere l'idea di Bartholomew e Horowitz che il modello di se' è una dimensione fondamentale dello stile d'attaccamento individuale. Comunque, le scoperte presentano un mosaico più complesso di quello fatto dalla dicotomia positiva - negativa del se'. Per esempio, la visione positiva che le persone sicure hanno di loro stesse sembra convivere con il fatto che gli attributi negativi del se' sono componenti attivi della loro struttura del se'. Inoltre, sebbene le persone sicure abbiano l'accesso ad attributi cattivi, mostrano comunque una bassa discrepanza del se'. Al contrario, le persone evitanti, che ammettono solo attributi positivi, mostrano un'alta discrepanza del se' che riflette un senso di fallimento nell'incontrare guide del se' e conflitti interiori con le rappresentazioni internalizzate delle figure d'attaccamento. Chiaramente, le scoperte esigono una concettualizzazione più completa dei modelli del se' legati agli stili d'attaccamento.
Concettalizzazioni future dei modelli operativi del se' dovrebbero prendere anche in considerazione il fatto che riflettono rappresentazioni di esperienze d'attaccamento. La visione di se' delle persone sicure riproduce mentalmente le loro esperienze d'attaccamento positive nelle quali potevano tollerare il disagio, la separazione e altri episodi negativi per la loro fiducia nella disponibilità di figure d'attaccamento amorevoli. La visione di se' incoerente delle persone evitanti potrebbe essere una naturale continuazione del processo dissociativo che esclude l'informazione legata ai bisogni d'attaccamento e le esperienze negative d'attaccamento. Infine l'immagine di se' negativa delle persone ansiose-ambivalenti riflette le loro negative esperienze d'attaccamento, nelle quali sentono di portare quasi unicamente risultati negativi e sono incapaci di evitare la perdita di risultati positivi.
Alcune opposizioni metodologiche dovrebbero essere considerate nel discutere le scoperte attuali. Primo, il campione includeva giovani adolescenti che probabilmente hanno una esperienza limitata nelle relazioni romantiche e che magari mostravano preoccupazioni esagerate sulla presentazione di se' e altre questioni della identità personale. Studi successivi dovrebbero replicare questi stessi risultati con un campione più adulto. Secondo, il disegno trasversale degli studi impedisce il fare qualsiasi affermazione sulla direzione degli effetti e sui meccanismi che sottolineano la connessione tra stile d'attaccamento e struttura del se'. Sebbene Bowlby abbia proposto che le esperienze d'attaccamento formano l'immagine di se', potrebbe essere il contrario o che altri fattori formino sia lo stile d'attaccamento che l'immagine di se'. Terzo, gli studi presenti non portano informazioni sulla rappresentazione di se' concreta e basata sul comportamento cosi' come sulle modalità concrete di interazione con figure d'attaccamento specifiche. Quarto, studi futuri dovranno fare più attenzione alla misurazione dei modelli operativi d'attaccamento, compreso l'attaccamento genitore-figlio, e alle alternative tassonomie dello stile d'attaccamento.
La presente serie di studi dà contributi importanti per la ricerca sull'attaccamento adulto. Illustra l'importanza di un'analisi dell'attaccamento per capire la visione di se' delle persone e il modo in cui organizzano l'informazione rilevante per il se'. Le scoperte inoltre forniscono un sostegno empirico alla nozione di Bowlby che le persone incorporano le esperienze d'attaccamento in modelli operativi di se' e ripropongono questi stessi modelli in nuove esperienze

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