9 settembre 2002

I recettori dei feromoni nei mammiferi
Fanno parte del sistema olfattivo e sono responsabili di aggressività e comportamento sessuale

I feromoni, segnali chimici che influenzano i comportamenti sociali e riproduttivi degli animali, sono oggetto di studio fin dagli anni '50. Le molecole del sistema nervoso dei mammiferi che in realtà sono sensibili ai feromoni, tuttavia, non sono ancora state individuate. Un gruppo di ricercatori guidato da Peter Mombaerts, della Rockefeller University di New York, ha ora fornito la prima prova funzionale dell’esistenza di un recettore per i feromoni nei mammiferi. La scoperta potrebbe aiutare a comprendere come il cervello orchestri i comportamenti sociali e riproduttivi, e a spiegare come mai la riproduzione sessuale avvenga tipicamente all'interno delle specie. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Nature”.
Nel loro articolo, gli scienziati riferiscono di aver osservato una riduzione dell'aggressività e dell'attività sessuale in topi modificati geneticamente, privi di un particolare gruppo di geni che in passato era stato collegato al riconoscimento dei feromoni. I ricercatori hanno mostrato che le cellule nervose dei topi mutanti non erano in grado di rivelare determinati feromoni. I recettori per i feromoni si trovano nell'organo vomeronasale (VNO), una parte del sistema olfattivo che si ritiene dedicata proprio al riconoscimento dei feromoni. “Sappiamo già – spiega Karina Del Punta, una degli autori dell’articolo – che il VNO ha a che fare con i feromoni perché la sua rimozione chirurgica dagli animali fa insorgere diverse anormalità nel loro comportamento riproduttivo e nell’aggressività. Abbiamo scoperto che eliminando il gruppo di geni che produce i recettori per i feromoni, si replicano alcuni aspetti della rimozione chirurgica del VNO”.
I ricercatori hanno usato una sofisticata tecnica di manipolazione genetica per eliminare una regione di 16 geni dal genoma degli animali. I topi mutanti si sono sviluppati normalmente, erano fertili e non distinguibili da quelli normali per quanto riguardava il loro comportamento generale. Tuttavia i topi mutanti, sia maschi sia femmine, mostravano notevoli variazioni nell'aggressività e nell'attività sessuale. Non è ancora chiaro se un VNO funzionale sia presente anche negli esseri umani. In effetti, il ruolo dei feromoni nel comportamento umano non è ancora stato chiaramente definito. In passato è stato dimostrato che nel genoma umano sono presenti cinque geni per recettori dei feromoni che potrebbero essere attivi. In ogni caso, dice Mombaerts, “questo lavoro stimolerà la ricerca della caratterizzazione funzionale delle controparti di questi geni negli esseri umani”. [LeScienze]



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