4 settembre 2002

Il caffè come la cocaina?
I due stimolanti alterano la stessa area del cervello

Ogni giorno milioni di persone assumono la droga più popolare del mondo per aiutarsi ad iniziare la giornata. “Quella droga – spiega James Bibb, assistente professore di psichiatria al Southwestern Medical Center dell'Università del Texas, a Dallas – è la caffeina”. Bibb è uno degli autori di uno studio che spiega come la caffeina eserciti la sua azione stimolante alterando la biochimica del cervello. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Nature”.
“La caffeina – continua Bibb – è la droga auto-somministrata più diffusa nel mondo. E conosciamo ancora poco su come essa agisca all’interno del cervello. Sappiamo solo che dona soddisfazione, può migliorare le facoltà intellettive e le prestazioni e allo stesso tempo induce dipendenza”.
Gli effetti del caffè mattiniero come quelli della cocaina? Certo, pochi sarebbero disposti ad ammetterlo, ma la ricerca sta mostrando che i due stimolanti alterano in maniera simile una specifica attività di segnalazione nel cervello. I ricercatori hanno usato topi modificati privati del gene DARPP-32, che codifica per una proteina nota per il suo ruolo nella dipendenza dalle droghe, allo scopo di esplorare gli effetti stimolanti della caffeina. Topi normali, a cui è stata distribuita una dose di caffeina pari a 7,5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, hanno manifestato un notevole aumento nella locomozione e nella mobilità per periodi fino a 100 minuti. La dose è l'equivalente di circa tre tazze di caffè (americano) per un uomo di 65 chilogrammi. Quando i ricercatori hanno fornito la stessa dose ai topi geneticamente modificati, l'effetto è stato molto piccolo. Solo raddoppiando la dose è stato possibile osservare effetti di intensità paragonabile.
I risultati sono simili a quelli di uno studio precedente sulla cocaina, che ha esplorato lo stesso canale biochimico. D’altronde è già noto da tempo come l'effetto stimolante della caffeina provenga dalla sua capacità di bloccare recettori nel cervello, per esempio quello per l'adenosina.
[Nature - LeScienze]

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