27 settembre 2013

Prescrizione farmacologica in Italia

Complessivamente in Italia sono state consumate, nel corso del 2012, 1.627 dosi di medicinali al giorno ogni 1.000 abitanti (ovvero, considerando anche i consumi in ospedale, in media ogni cittadino italiano, includendo anche i bambini, assume ogni giorno 1,6 dosi di farmaco), il 71% delle quali è stato erogato a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 29% è relativo a dosi di medicinali acquistati direttamente dal cittadino.

I farmaci per il sistema cardiovascolare primi per consumo e spesa
Nel 2012, i dati relativi alla spesa convenzionata (farmaci erogati dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso le farmacie pubbliche e private) e alle strutture pubbliche, hanno evidenziato che i medicinali per il sistema cardiovascolare hanno rappresentato la categoria di farmaci maggiormente consumata dagli italiani (516 DDD ogni 1.000 abitanti die) e a maggior spesa (4.350 milioni di euro, 73,2 euro procapite). L'incremento dell’uso dei farmaci cardiovascolari aumenta al crescere dell’età per entrambi i sessi, negli uomini con più di 74 anni si arriva a una percentuale di circa l’80%.
Parallelamente, anche la spesa pro capite sostenuta dal SSN aumenta con l’età dei pazienti fino a raggiungere il livello massimo di 203 euro pro capite nella fascia di età con più di 74 anni, con minime differenze tra i sessi.

I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo al secondo posto per consumi

La spesa pro capite totale per i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo è stata pari a 57,8 euro e, in sede di confronto europeo, l’Italia è risultato il terzo Paese con la più alta incidenza della spesa pubblica e privata (medicinali dispensati attraverso le farmacie territoriali) per i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, con una quota del 17,8%, preceduta solo da Irlanda (20,7%) e Finlandia (18,4%). L’analisi per fascia d’età e sesso conferma l’incremento dell’uso dei farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo al crescere dell’età. 

Al terzo posto per consumi i farmaci del sangue ed organi emopoietici

Nel 2012 i farmaci del sangue ed organi emopoietici si sono collocati  al terzo posto in termini di consumi (218 DDD ogni 1.000 abitanti die) e al sesto posto in termini di spesa farmaceutica complessiva con 1.950 milioni di euro. La spesa pro capite totale per farmaci del sangue ed organi emopoietici è pari a 32,8 euro. 

I farmaci del sistema nervoso centrale al quarto posto per consumi.
Antidepressivi (ssri) i più utilizzati

Nel 2012 i farmaci del Sistema Nervoso Centrale si collocano al quarto posto sia in termini di consumi (161 DDD ogni 1.000 abitanti die) sia in termini di spesa farmaceutica complessiva con 3.310 milioni di euro. Il 43% della spesa è stato erogato a carico del SSN in regime convenzionale (1.426 milioni di euro), il 40% è costituito da spesa privata sostenuta direttamente dal cittadino (1.330 milioni di euro) e infine il 17% è dovuto all’acquisto delle strutture sanitarie pubbliche (553 milioni di euro). La spesa pro capite totale per farmaci del Sistema Nervoso Centrale è pari a 55,7 euro, mentre a livello europeo l’Italia risulta in assoluto il Paese con la più bassa incidenza della spesa pubblica e privata per questa categoria (14,2%; esclusa la quota di spesa erogata in ambito ospedaliero), rispetto ai valori di spesa in tutti gli altri Paesi.
In termini di spesa e di consumi erogati a carico del SSN, la spesa per farmaci del Sistema Nervoso Centrale è pari a 1.979 milioni di euro e risulta invariata rispetto all’anno precedente, nonostante il moderato incremento dei consumi del +1,4%, in linea con il trend costruito sulla base dei consumi degli ultimi 7 anni.
I farmaci del Sistema Nervoso Centrale vengono consumati di più al crescere dell’età, con una maggiore prevalenza d’uso nelle donne rispetto agli uomini a partire dai 35 anni, coerentemente con le differenze di genere nella frequenza delle malattie neuropsichiatriche. Infatti, nelle donne con meno di 54 anni la frequenza di utilizzazione dei farmaci attivi sul Sistema Nervoso Centrale è maggiore di circa il +6% rispetto alla prevalenza negli uomini nella medesima fascia di età; tale differenza tra i sessi cresce con l’aumentare dell’età raggiungendo un +8% nelle donne con più di 74 anni.
La spesa in regime di assistenza convenzionata per questi farmaci ha fatto registrare un calo dello 0,5% rispetto al 2011, e tale variazione di spesa è derivata da un lieve aumento del +1,1% dei consumi, da un calo dei prezzi (-4,6%) e da un effetto mix positivo (+3,2%). Invece, l’acquisto di farmaci per il Sistema Nervoso Centrale da parte delle strutture sanitarie pubbliche ha evidenziato un lieve aumento rispetto al 2011 sia in termini di spesa (+1,5%) sia in termini di consumi (+1,7%). In termini di consumi in regime di assistenza convenzionata si confermano al primo posto gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina – più conosciuti come SSRI, con 27,8 DDD ogni 1.000 abitanti die. Gli SSRI, insieme agli “altri antiepilettici” (ad es. topiramato, levetiracetam, pregabalin, ecc.) sono risultati anche la prima categoria in termini di spesa tra i farmaci attivi sul Sistema Nervoso Centrale erogati in regime di assistenza convenzionata (4,9 euro pro capite).
Escitalopram, pregabalin, levetiracetam e duloxetina sono i primi quattro principi attivi nell’ambito della categoria dei farmaci attivi sul Sistema Nervoso Centrale a maggiore impatto sulla spesa farmaceutica convenzionata, che sono anche gli unici principi attivi di questa categoria a rientrare tra le prime 30 molecole a maggiore impatto sulla spesa.

FONTE: Quotidiano Sanità

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