7 dicembre 2014

Adolescenti: il primo pensiero al mattino? Internet

Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93% degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare nelle ore notturne. Tutti in gara per un “I like”, e il 13% ha provato il gioco d’azzardo online, nonostante il divieto ai minori. In leggera riduzione il fumo di sigaretta. E’ in estrema sintesi quanto emerge dall’indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria, arrivata quest’anno alla sua sedicesima edizione e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 2107 studenti (1073 maschi – 1034 femmine) di terza media. 

L’Indagine registra, ininterrottamente da sei anni, un incremento esponenziale dell’uso di internet tra gli adolescenti: nel 2008 solo il 42% del campione utilizzava internet tutti i giorni contro l’attuale 81%. Due sono le novità che emergono quest’anno. La prima è che si è conclusa la “migrazione” dal computer allo smartphone: la percentuale di adolescenti che si collega a internet dal telefonino è passata dal 65% del 2012 al 93% nel 2014. La quasi totalità degli adolescenti, dunque, ha internet sempre a portata di mano, in qualunque momento della giornata. E internet, salvo qualche sporadico utilizzo, vuol dire essenzialmente social network. 

La seconda rilevante novità è rappresentata proprio dal boom di nuovi social, attraverso i quali gli adolescenti, ma oggi sempre di più tantissimi preadolescenti alla soglia delle scuole medie, esercitano le loro sperimentazioni social. Il 75% del campione ha un profilo su Facebook, ma ormai ben l’81% degli adolescenti è sbarcato su WhatsApp, che non è solo uno strumento di messaggistica, ma può essere utilizzato a tutti gli effetti come un potente “social”; il 42% su Instagram, vetrina di foto ad alto tasso di esibizionismo; il 30% dei maschi e il 37% delle femmine (percentuali in velocissima ascesa) su ASK, dove la possibilità di comunicare sotto anonimato lo ha reso teatro di i casi di cyberbullismo con esiti drammatici; solo il 23% è su Twitter, social meno gettonato tra i giovanissimi. 

I comportamenti a rischio. Il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver postato un proprio “selfie” provocante, percentuale certamente sottostimata se si considera che il 48% dello stesso campione afferma contemporaneamente di avere amici e compagni che postano selfie provocanti. Tra gli altri comportamenti a rischio il 19% ha dato on line il telefono, il 16,8% ha inviato una foto, il 24,7% ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online. E se all’87,6% piace internet perché si può stare in contatto con gli amici, per il 60,2% internet è addirittura irrinunciabile. 

La posizione della Sip, Società italiana di Pediatria. Per il presidente Giovanni Corsello «“I social network non vanno demonizzati, il problema come sempre è l’abuso. La migrazione degli adolescenti dal computer al telefonino rende difficilissimo per i genitori rendersi conto del tempo effettivamente speso dai figli sui social. E’ inoltre difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato. Le nostre risorse per prevenire comportamenti a rischio sono il dialogo, l’ascolto, l’etica comportamentale che noi adulti di riferimento abbiamo insegnato ai figli. I quali prima di essere adolescenti sono stati bambini».  

Baby-nottambuli ancora in crescita Il 56,6% % chatta la sera dopo cena e circa il 40% continua a farlo fino a tardi, prima di addormentarsi in una fascia oraria che interferisce con il sonno, con conseguenze non trascurabili sulla 
salute. Spiega ancora Corsello: «Alcuni problemi clinici e comportamentali descritti con frequenza maggiore negli adolescenti in questi ultimi anni come cefalea, insonnia, scarso rendimento scolastico, possono trovare motivazione dalla riduzione delle ore di sonno o dal condizionamento indotto da un abuso di internet e da stili di vita non appropriati». E Internet è il “primo pensiero” della giornata: non va trascurato il significativo incremento di adolescenti che iniziano le loro escursioni in rete (ovviamente complice la connessione sul telefonino) già la mattina appena svegli. Dal 2013 al 2014 la percentuale di chi lo fa spesso è passata dal 2,6 al 12,5% 

Gioco d’azzardo on line: il 13% degli intervistati lo ha praticato, anche se vietato ai minori. Un “effetto collaterale” della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto «Gambling», ovvero il gioco d’azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti. La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca utilizzando soldi “veri” è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante 
circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato “a soldi” (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l’esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l’esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa. 

Addiction, fumo di sigaretta in leggera diminuzione A dichiarare di farne uso è il 28,3% contro il 32,2 nel 2012. Per l’uso di cannabis la percentuale di chi afferma di averne fatto uso, almeno una volta, resta costante intorno al 7% (occorre però rilevare che in tali casi la sincerità di risposta può essere condizionata dal fatto che si tratta di una sostanza illegale). Riguardo la 
“contiguità” con l’addiction il 56% dichiara di avere amici che fanno uso di cannabis, il 13% di cocaina e il 16,3% di altri tipi di droghe. Rispetto al 2012 questi ultimi dati sono in sensibile aumento. Relativamente al consumo di alcol, consuma vino il 45,4%; birra il 50% e liquori il 23%, con una prevalenza dei maschi nei confronti delle femmine.
(LaStampaOnLIne, 24 Sett 2014)

Nessun commento: